Il nuovo governo e la partita dell'Imu

L'abrogazione dell'imposta è alla base di un esecutivo di larghe intese: dal rimborso alla modifica, le ipotesi sul tavolo

Il nuovo governo e la partita dell'Imu

Silvio Berlusconi lo ripete da mesi: l'Imu sulla prima casa va abrogata e, anzi, quella versata l'anno scorso va restituita. E ora sull'imposta si basa anche la possibilità che si formi un governo guidato da Enrico Letta e appoggiato anche dal Pdl. Il centrodestra è infatti fermamente convinto che l'unico modo per sbloccare lo stallo della crescita sia iniziare dall'alleggerire il carico fiscale per famiglie e imprese.

Sul tavolo ballano almeno 4 miliardi: tanto vale l'imposta sulla prima casa sul prossimo bilancio, oltre agli altri 4 derivanti da un'eventuale restituzione. Le trattative tra i partiti vanno avanti, in attesa che il premier incaricato sciolga le riserve e metta in piedi una squadra di governo. Tanti gli scenari e le proposte che si aprono. L'ipotesi più accreditata vede una restituzione una tantum della tassa versata l'anno scorso e la modifica dell'imposta, più che la sua abrogazione.

Resta comunque il nodo dei fondi: con l'Europa che ci tiene d'occhio, gli ammortizzatori sociali (cassa integrazione in primis) da rifinanziare e un bilancio dall'equilibrio ancora precario, dove recuperare i soldi necessari per a rimborsare gli italiani, senza aumentare altre imposte? Un'idea viene da Fratelli d'Italia: lo Stato potrebbe dare agli italiani Bot pari alla somma versata l'anno scorso per l'Imu. In questo modo si prenderebbe tempo e si potrebbe aspettare che il Montepaschi restituisca gli interessi maturati per il prestito derivante dai cosiddetti Monti Bond.

"Se ci sono risorse meglio utilizzarle per dare respiro al mercato del lavoro", ribattono da Scelta civica, favorevoli a una riscrittura dell'Imu, ma contrari a una sua totale abrogazione. "Noi l’abbiamo posto come punto fondante della nostra partecipazione al governo", ha detto però Renato Brunetta, sottolineando che Letta "è stato seriamente disponibile ad ascoltare". "Noi avevamo cancellato l’Ici perché consideravamo questa tassa sulla casa in cui si abita aberrante", ha spiegato l'ex ministro per la pubblica amministrazione, "Monti l’ha introdotta moltiplicandola per due, noi allora siamo stati costretti a votarla dicendo che non ci piaceva e che l’avremmo tolta alla prima occasione. Questa è la prima occasione possibile. Si può togliere, ci sono le coperture. E questo per noi è un fattore determinante, la nostra credibilità nei confronti di 10 milioni di persone che ci hanno votato".

Intanto a Roma l'abrogazione dell'imposta diventa quasi realtà.

Gianni Alemanno ha annunciato che 376mila famiglie con redditi Isee non superiori a 15mila euro non pagherano l'Imu sulla prima casa grazie all'extragettito di 116,2 milioni realizzato dopo la revisione delle rendite catastali eseguito da Roma Capitale su oltre 200mila immobili in zone di pregio.

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