Olimpiadi, le femministe del Pd stanno con Khelif: "Odio transfobico verso l'atleta algerina"

Le parlamentari dem difendono l'atleta algerina Imane Khelif e attaccano il centrodestra, mentre tacciono su Angela Carini

Olimpiadi, le femministe del Pd stanno con Khelif: "Odio transfobico verso l'atleta algerina"
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Non si fermano le polemiche sull’incontro tra Angela Carini e l’atleta algerina Imane Khelif. Mentre la scrittrice JK Rowling ha preso pubblicamente le difese della pugilessa italiana, le femministe del Pd perlopiù restano in silenzio oppure attaccano platealmente il centrodestra per il presunto odio transfobico.

“Preferisco non commentare”. “Sono all’estero, non ho seguito”. “Devo fare il trasloco…”. Tutte motivazioni comprensibili perché l’imbarazzo deve essere tanto. Le poche parlamentari che intervengono pubblicamente seguono la linea che deve aver imposto la segreteria nazionale. Laura Boldrini, fin da ieri, ha rivendicato il diritto dell’atleta algerina intersex a gareggiare e ha criticato la destra italiana che “non ne azzecca una, accecata com’è dall’odio verso le persone LGBTQIA+”. Oggi, invece, parlando dagli studi di La7, rincara la dose:"Era tanta e tale la foga di scatenare i peggiori istinti, di fomentare l'odio verso la comunità LGBTQIA+ attaccando un'atleta perché non rientra nei loro canoni, che non si sono minimamente preoccupati delle conseguenze che tutto questo avrebbe avuto sull'azzurra che dicevano di voler tutelare”. L’ex presidente della Camera, poi, si chiede a che titolo parlino il premier Giorgia Meloni e il presidente del Senato Ignazio La Russa. Meloni, infatti, oggi ha visitato ‘Casa Italia’ ha dichiarato“Quella contro Khelif non era una gara ad armi pari”, mentre la seconda carica dello Stato ha twittato: “Il pianto inconsolabile di Angela ci colpisce, ma il suo ritiro le fa onore. L’aspetto in Senato per abbracciarla”.

La deputata Rachele Scarpa, sentita da ilGiornale.it, usa parole analoghe a quella della Boldrini: “Mi rammarico della confusione fatta dalla destra tra trans e intersex, frutto di una evidente e diffusa ignoranza collettiva. A maggior ragione è becera e strumentale la polemica tirata fuori per strizzare l’occhio a tutta quell’ondata di odio transfobico”. Secondo Scarpa, lo sport femminile ha ben altri problemi da risolvere: dalla differenza salariale “al clima giudicante che disincentiva la carriera delle atlete allo strisciante sessismo che serpeggia tra le federazioni”. Lapidario, invece, il giudizio di Beatrice Lorenzin che ci dice:“Ho tifato Italia, per la nostra pugilessa. Poi, se il Cio ha ritenuto che quell’atleta potesse competere nella categoria femminile, ci atteniamo a questo giudizio”. Patrizia Prestopino, la deputata recentemente subentrata a Nicola Zingaretti dopo la sua elezione a Bruxelles, ritiene che sia complicato trovare un equilibrio tra regole certe che garantiscano equità e insieme la possibilità per tutti di partecipare, “ma – aggiunge - trasformare un agone sportivo nobile come quello della Olimpiadi in ‘teatrino’ della politica mi pare davvero di cattivo gusto”. La linea è chiara:“Le regole le fa il Cio, non Salvini” e tra i corridoi di Montecitorio qualcuno sussurra che il ritiro della Carini sia stato deciso a tavolino. La deputata Maria Cecilia Guerra spiega: "Le varie autorità sportive si sono date delle regole per valutare i parametri delle persone che possono violare le regole della concorrenza.

L’atleta algerina ha superato i test e non partiva avvantaggiata”. Secondo la piddina “questa campagna mediatica ha caricato la gara di cose improprie e Carini si è presentata con un carico emotivo che potevamo risparmargliela”.

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