"Guerra popolare rivoluzionaria". Il proclama eversivo per il 25 aprile

Il (nuovo) Partito Comunista scalda i motori in vista del 25 aprile e torna a ribadire l'azione in atto per una nuova rivoluzione proletaria

"Guerra popolare rivoluzionaria". Il proclama eversivo per il 25 aprile
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Il 25 aprile è alle porte e sono iniziati i proclami dei soliti gruppi, pronti a intestarsi la giornata della Liberazione d'Italia con altri scopi rispetto a quelli che dovrebbero essere celebrati. Le compagini Pro Pal sono particolarmente attivi su questo fronte, memori di quanto accaduto lo scorso anno, quando in piazza del Duomo a Milano c'erano pressoché solo bandiere della Palestina. La sinistra sembra temere il Tricolore, probabilmente lo considera troppo di destra, quindi lascia che il 25 aprile venga colonizzato da gruppi estremisti, che con l'Italia non c'entrano nulla. Le previsioni per quest'anno non sembrano diverse, come si evince dai proclami che iniziano a girare e ancora una volta la bandiera italiana sarà solo una pallida protagonista, per lo meno a Milano, dove la manifestazione è da anni ad esclusivo appannaggio della sinistra, senza possibilità di condivisione.

In un lungo messaggio pubblicato sul proprio canale web ufficiale, il (nuovo) Partito Comunista traccia la linea: "Fuori i sionisti e i guerrafondai dai cortei e dalle celebrazioni dell’80° anniversario della vittoria della Resistenza partigiana". La storia riscritta dai "compagni" dimentica le forze alleate, motore militare che ha contribuito in maniera determinante alla Liberazione d'Italia e grida a una forza di coalizione per "fare del prossimo 25 Aprile una giornata di lotta e di liberazione: dalla NATO, dai sionisti, dai partiti e organismi fautori del riarmo dell'UE, dal governo Meloni". Al termine della lunga nota che parte dalla Seconda guerra mondiale e arriva a oggi in un excursus storico piegato alla narrazione di comodo, il (nuovo) Partito Comunista sostiene di aver elaborato "una strategia per instaurare il socialismo, la guerra popolare rivoluzionaria" partendo dagli errori del passato, "la linea della costituzione del Governo di Blocco Popolare, che aprirà una fase superiore della guerra popolare rivoluzionaria".

Il (nuovo) Partito Comunista nel suo messaggio ha rivendicato lo status di clandestinità in cui opera per far "confluire le mille iniziative di lotta e di resistenza, di difesa e di attacco nella comune lotta per costituire un governo di emergenza popolare e da lì avanzare fino a instaurare il socialismo, contribuendo così alla nuova ondata della rivoluzione proletaria". Il movimento, ammettono, è ancora piccolo ma "miglioreremo imparando a fare meglio il nostro lavoro e nuove forze affluiranno nelle nostre file. Questa è l’opera a cui noi chiamiamo oggi, nell’80° anniversario della vittoria della Resistenza contro il nazifascismo, la parte migliore, più avanzata e più generosa degli operai, degli altri lavoratori e del resto delle masse popolari". Tuttavia, ne sono certi: "La vittoria è sicura.

L’instaurazione del socialismo è la via necessaria e possibile attraverso la quale le masse popolari del nostro paese porranno fine al disastro attuale e daranno inizio a una nuova fase della loro vita".

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