"Una via per la pace". L'iniziativa del Comitato fermiamo la guerra

Un'installazione in via della pace per chiedere una tregua di Natale. Questa l'iniziativa del Comitato fermiamo la guerra di Gianni Alemanno

"Una via per la pace". L'iniziativa del Comitato fermiamo la guerra

“Un via per la pace. Tregua di Natale in Ucraina”. Questo il titolo dell’iniziativa del Comitato fermare la guerra che si è tenuta questo pomeriggio a Roma nella simbolica via della pace, nel cuore del centro storico della Capitale.

“Esporre una installazione con questa scritta lunga 20 metri nel cuore di Roma a Via della Pace è come lanciare un grido a chi non vuole vedere”, ha dichiarato Gianni Alemanno, portavoce del Comitato fermare la guerra che oggi ha partecipato all’inaugurazione a cui era presente anche il Reverendo Michael Max, Rettore del Pontificio Istituto Teutonico Santa Maria dell’Anima, proprietario del cantiere dove la grande scritta è stata montata. “Sono passati quasi 10 mesi dall’invasione della Russia in Ucraina e le persone si stanno assuefando all’idea che nel cuore dell’Europa possa esistere una guerra interminabile con centinaia di migliaia di morti”, ha aggiunto l’ex sindaco di Roma, convinto che se non si ferma subito il conflitto in Ucraina non vi potrà essere alcuna speranza per l’Europa e per il mondo. Intercettato da ilGiornale.it, Alemanno, promotore di una petizione popolare con cui si chiede al governo italiano di lanciare una tregua per il Natale, dice: “La speranza è che si possa congelare il conflitto in maniera tale da avere un momento di confronto che possa aprire un tavolo di trattative. Forse saranno trattative interminabili, ma sono meglio trattative interminabili a una guerra interminabile”.

E sintetizza: “Chiediamo il cessate il fuoco e uno stop all’invio di armi”. Alemanno ritiene che si debba congelare il conflitto sulla linea del fuoco, senza aspettare il ritiro delle truppe russe dal suolo ucraino “sennò altrimenti non ci sarà mai un cessate il fuoco”. Ma avverte: “Questo non significa consegnare tutto il territorio occupato alla Russia, ma di recuperarlo con una trattativa seria e non con le armi”. La soluzione è chiedere un nuovo referendum da svolgersi sotto il controllo degli organismi internazionali e grazie al quale le popolazioni del Donbass e della Crimea, in nome del principio dell’autodeterminazione dei popoli, possano scegliere se stare con la Russia, con l’Ucraina o se rendersi autonome. Il professor Massimo Arlechino, presidente del Comitato e ideatore dell’installazione, parlando con ilGiornale.

it, ha chiarito così il senso dell’iniziativa: “Vogliamo sensibilizzare l’opinione pubblica su un tema tragico che sembra non essere visto e ascoltato dalla maggior parte dei governi europei in un punto fondamentale per Roma e intriso di spirito natalizio e di una sensibilità evangelica-cristiana parecchio accentuata, almeno per una tregua natalizia”.

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