Dalle parti delle Parlamentarie del Pd non tira aria nuova. Le primarie per la scelta dei candidati da portare nell'emiciclo finiscono per premiare il vecchio e dare il ben servito al nuovo. Due i risultati fondamentali di questa consultazione. La conferma plebiscitaria del consenso per Rosy Bindi e il no a Giorgio Gori, spin doctor di Matteo Renzi.
Il voto in Lombardia, quando si sono scrutinati circa il 30% dei voti favorisce molti candidati tra i 35 e i 40 anni. Veronica Tentori ha trionfato a Lecco, Pippo Civati a Monza, Alan Ferrari a Pavia e Chiara Braga a Como. Le urne di Bergamo non favoriscono invece il renziano Giorgio Gori, che finisce soltanto quarto. Elena Carnevali la favorita.
Piemonte
Alle urne il 26% di quanti avevano votato il ballottaggio tra Pier Luigi Bersani e Matteo Renzi. In testa sarebbero, al momento, l'ex ministro Cesare Damiano e la segretaria provinciale Paola Bragantini.
"Vedrete quanti giovani sbucano"
Il segretario del Pd, Pierluigi Bersani, ha commentato i primi risultati delle Parlamentarie sottolineando la presenza di forze nuove tra le fila dei Democratici. "È giusto - ha detto - che chi ha macinato lavoro abbia anche risultati: vedrete quanti giovani sbucano". Ha fatto l'esempio di "Una certa Angelica di Salerno, una ragazza di un piccolo comune che ha preso 9mila voti: la gente ha buon senso, non fa un fatto puramente anagrafico, ma se può incoraggiare una donna o un giovane lo fa sempre e i risultati diranno questo".
Bersani non ha voluto commentare la probabile esclusione di Giorgio Gori, glissando con un: "Bisognerebbe andarlo a chiedere a Bergamo: io voto il mio deputato a Piacenza".
Gori, dal canto suo ha ringraziato su twitter quanti lo hanno votato - 2.500 persone. "Sapremo più avanti se bastano per andare a Roma".Il segretario del Pd punta "a un milione di partecipanti". Un numero che "la dice lunga sulla volontà di militanti ed elettori di partecipare".
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