I porporati aggirano il silenzio

Il più attivo è il ghanese Peter Turkson: da due settimane un tweet al giorno. Esternazioni e foto su Internet. In Rete addio alla riservatezza

Roma - Il conclave delle conferenze stampa incrociate e dell'affannosa ricerca della riservatezza perduta è anche il conclave di Twitter. Il silenzio imposto ai briefing dei porporati americani non ha tacitato le sacre esternazioni sul social network preferito da Benedetto XVI. In fondo, essi si rivolgono al popolo di Dio, non specificamente a stampa e tv, e tengono i rapporti con i loro fedeli lontani.

L'atteggiamento delle porpore verso Twitter non è univoco. Il Vaticano ha immediatamente chiuso il profilo @Pontifex, ribattezzato SedeVacante: cancellati i tweet del Papa e account a disposizione del prossimo. Parallelamente la Segreteria di stato ha aperto un suo profilo, @TerzaLoggia. Anche Angelo Scola, arcivescovo di Milano e tra i «front-runner» per il Soglio di San Pietro, ha disattivato il profilo.

Altri hanno salutato i follower dando appuntamento a dopo il conclave: è il caso del cardinale Gianfranco Ravasi che il 28 febbraio, ultimo giorno di pontificato, ha ringraziato «per il cammino condiviso. Mi congedo da voi per qualche giorno... In amicizia!». Profilo basso anche per l'arcivescovo di San Paolo del Brasile, Odilo Scherer, che ha smesso di cinguettare il 26 febbraio. L'arcivescovo di Boston, Sean O'Malley, il 28 ha twittato gli auguri fatti a Benedetto XVI e due giorni dopo ha linkato l'ultimo aggiornamento del suo blog (www.cardinalseansblog.org) dove ha pubblicato anche alcune foto scattate con l'iPhone in Sala Clementina.

Numerosi gli imperterriti. Il sudafricano Wilfried Fox Napier, arcivescovo di Durban, twitta tutti i giorni anche più volte. Ieri ha ringraziato chi partecipa al progetto «Adotta un cardinale» che spopola su internet mentre l'altro giorno aveva spiegato: «Vedo un reale desiderio di conoscere e quindi valutare i papabili secondo i criteri delle qualità richieste dalle situazioni che si descrivono».

Cinguettano Lluis Martinez Sistach (Barcellona), Dominik Duka (Praga) e Roger Mahony (emerito di Los Angeles) che mercoledì aveva previsto tempi brevi per il conclave. Il ghanese Peter Turkson, presidente del consiglio Giustizia e Pace, è sbarcato su Twitter proprio il 28 febbraio: da allora un cinguettio al giorno, l'ultimo dice tra l'altro «colui che non guarda sempre avanti rimane indietro».

All'8 marzo ha pensato il colombiano Rubén Salazar Gomez: «Santissima Vergine Maria, in questo giorno desidero consacrarti

tutte le donne che hanno bisogno della tua tenerezza, conforto e comprensione». Tim Dolan, arcivescovo di New York dalle quotazioni in crescita, ha invece lanciato una novena di preghiere a San Giuseppe, patrono della Chiesa.

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