Piantedosi: "Niente processi sommari alle forze di polizia"

Il ministro dell’Interno è intervenuto in una informativa alla Camera: "Il rischio di incidenti e di scontri è pari a zero se i manifestanti non pongono in essere comportamenti pericolosi o violenti"

Piantedosi: "Niente processi sommari alle forze di polizia"
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Bisogna preservare la polizia da pericolosi tentativi di strumentalizzazione: Matteo Piantedosi indica la strada. Il ministro dell’Interno è intervenuto in una informativa alla Camera sui cortei di Firenze e di Pisa e ha tenuto a difendere le forze dell’ordine, ribadendo il turbamento per le immagini delle manganellate agli studenti.“Come ho già avuto occasione di dire, siamo aperti a ogni analisi e autocritica allorquando, anche una sola manifestazione o un solo momento di una singola manifestazione, tra le migliaia che si svolgono ogni anno, impone un approfondimento", ha esordito il titolare del Viminale: "Tutti auspichiamo che le manifestazioni si svolgano pacificamente e senza incidenti. Quando si giunge al contatto fisico con ragazzi minorenni è comunque una sconfitta ed è ancor più necessario svolgere ogni verifica con puntualità, obiettività e trasparenza". Ma attenzione ai processi sommari agli agenti.

Piantedosi ha infatti tenuto a sottolineare:"Sono lavoratori che meritano il massimo rispetto. La gestione dell'ordine pubblico è un impegno quotidiano, delicato e non privo di rischi, svolto con la massima dedizione dalle donne e dagli uomini in divisa". Il ministro ha aggiunto sul punto:"Respingo fermamente ogni tentativo di coinvolgere, nelle polemiche politiche, il lavoro delle forze di polizia, presidio delle istituzioni democratiche a cui è rimesso il compito, fondamentale e imprescindibile, di garantire a tutti, in modo imparziale, l'esercizio del diritto di riunione e di manifestazione del pensiero, in piena sicurezza per i manifestanti stessi, gli operatori di polizia, i cittadini e i luoghi interessati".

Soffermandosi sugli scontri di Pisa, Piantedosi ha spiegato che, in totale violazione di legge, non era stato presentato alcun preavviso alla questura, ma che la stessa manifestazione, sia dal Collettivo Universitario Autonomo di area antagonista che dal movimento politico 'Cambiare Rotta Pisa', era stata pubblicizzata sul web "come una giornata di sciopero per la Palestina, con concentramento dei partecipanti in piazza Dante e verosimile prosieguo con un corteo nel centro cittadino". Nonostante i tentativi di mettersi in contatto con gli organizzatori per disporre idonei servizi di ordine pubblico, la questura non ha ricevuto risposte. Per quanto concerne il corteo di Firenze, Piantedosi ha ribadito che i manifestanti hanno posto in essere ripetuti tentativi di sfondamento, respinti dal personale di polizia. A seguito dei fatti sono state denunciate cinque persone, "tutte maggiorenni, per i reati di violenza o minaccia a pubblico ufficiale, di danneggiamento e deturpamento di cose altrui, nonchè per violazione dell'articolo 18 del testo unico delle leggi di pubblica sicurezza, atteso il mancato preavviso nei termini di legge".

Nel corso del suo intervento, Piantedosi ha stroncato senza mezzi termini le allusioni della sinistra circa la presunta strategia di contrazione della libertà di espressione in Italia. Dati alla mano, nel 2023 si sono svolte 11.219 le manifestazioni di spiccato interesse per l'ordine pubblico, con 969.770 operatori di polizia impegnati. Dall'inizio del 2024, sono state 2.538 le manifestazioni con 150.388 operatori impegnati, e solo nell'1,5% dei casi si sono registrate criticità o turbative di ordine pubblico. Senza dimenticare le mobilitazioni successive al 7 ottobre, data dell'attacco di Hamas a Israele: "Su tutto il territorio nazionale, si sono svolte 1.076 iniziative connesse alla crisi in Medio Oriente e soltanto in 33 occasioni si sono registrate criticità". Inoltre, è emblematico il dato dei feriti in seguito agli scontri: 120 tra gli operatori e 64 feriti tra i manifestanti.

Ma c'è un altro punto da sottolineare."Il rischio di incidenti e di scontri è pari a zero se i manifestanti non pongono in essere comportamenti pericolosi o violenti, rispettando le regole", il monito di Piantedosi: "Il rispetto delle regole, infatti, agevola il dialogo tra gli organizzatori e gli uffici delle questure, in modo che ogni evento possa svolgersi senza fraintendimenti forieri di possibili tensioni".

Il titolare del Viminale ha poi rivolto un appello alle forze politiche - un messaggio soprattutto alla sinistra - ad abbassare i toni, pur senza mai rinunciare alla dialettica democratica: "Abbiamo di fronte un periodo caratterizzato da crisi internazionali, problematiche socioeconomiche e impegni elettorali che potrà vedere l'accentuarsi dei livelli di conflittualità".

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