Presidenzialismo, Bersani e Maroni dicono no

Per il segretario del Pd non ci sono le condizioni politiche né i tempi per fare la riforma semi-presidenziale proposta da Berlusconi. Ma apre alla nuova legge elettorale alla francese. Maroni: "Tempo scaduto per la grande riforma"

Presidenzialismo, Bersani e Maroni dicono no

Berlusconi ha da poco annunciato la sua proposta di riforma politico-istituzionale: presidenzialismo alla francese e sistema elettorale a doppio turno. Il primo leader che gli risponde è Pier Luigi Bersani. Il segretario del Pd dice che la proposta del Cavaliere "non è un tabù". Dunque se ne può parlare, non ci sono preclusioni. Poi però mette le mani avanti: "Noi abbiamo un’altra idea sul modello costituzionale, ma una discussione sul sistema semi-presidenziale non è un tabu, purchè questa via non sia un pretesto per non fare nulla di nulla. Il punto - prosegue Bersani - è che non vediamo le condizioni, né politiche né di tempi, per farlo adesso". Un modo elegante per dire "no, non ci interessa". O meglio, "ci interesserebbe, ma non si può fare".

Quando gli chiedono un commento sul ritorno in campo di Berlusconi, con una forte iniziativa politica, Bersani risponde serafico: "Io non ho mai detto che sarebbe andato al mare".

La proposta del Pd

Bersani poi tiene a precisare una cosa: "Al Senato abbiamo una riforma della Costituzione all’esame. Evitiamo di lasciare questo carrò per salire su un altro che non sappiamo se arriverà a destinazione". Peraltro, ha aggiunto il segretario Pd, "il doppio turno si può fare anche senza il presidenzialismo, è una legge elettorale che può benissimo avere una sua compiutezza anche con l’assetto istituzionale attuale". Poi Bersani fa sapere che martedì, dopo la direzione nazionale del partito, farà un "appello politico a progressisti e riformisti". Gli chiedono: si rivolgerà anche all'Udc? E lui risponde: "Certamente, il discorso riguarda anche loro".

Parisi: sveliamo il bluff del Cavaliere

"Se il gruppo dirigente del Pd è, come ha detto D’Alema, veramente a favore del modello francese, sfidi Berlusconi per svelare il suo bluff - lo dice Arturo Parisi, prodiano del Pd -. Denunci pubblicamente il suo improvviso voltafaccia dimostrando che la proposta di tornare al proporzionale avanzata da Violante era dovuta alla indisponibilità della destra ad ogni vero cambiamento".

Maroni: grande riforma? Tempo scaduto

Roberto Maroni, triumviro della Lega, sulla propria bacheca Facebook commenta la proposta di Berlusconi: "La Lega è sempre stata pronta a discutere di riforme, ma ogni caso per noi è indispensabile che assieme al resto ci siano anche il Senato federale e il dimezzamento del numero dei parlamentari.

Purtroppo nessuno delle due è nei progetti sin qui presentati, quindi (per quanto ci riguarda) riteniamo ormai scaduto in questa legislatura il tempo per la grande riforma costituzionale. Puntiamo sulla riduzione del numero dei parlamentari, sarebbe già una ottima cosa".

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