"Da terza elementare...". Myrta Merlino affossa Schlein

Dura reprimenda della conduttrice di La7 nei confronti delle forze politiche che costituiscono il centrosinistra

"Da terza elementare...". Myrta Merlino affossa Schlein
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La dèbacle del Partito democratico dopo i ballottaggi delle amministrative continua a tenere banco, e, ovviamente, a finire nel mirino è il neosegretario Elly Schlein. Un tema, questo, affrontato anche a "L'aria che tira", dove viene analizzato un risultato elettorale che ha chiaramente sancito la crisi del centrosinistra.

Sconfitta senza appello

"Disastro, Caporetto, anno zero, cappotto", esordisce Myrta Merlino dopo aver dato il buongiorno ai suoi telespettatori, "oggi i giornali a prescindere dalla linea politica si sono sbizzarriti per definire la rovinosa sconfitta del Pd ai ballottaggi delle amministrative". "Proprio nel doppio turno, dove abbiamo sempre detto storicamente che il centrosinistra ha sempre prevalso", specifica ancora la conduttrice,"perché il centrodestra faceva più fatica a rimandare i suoi a votare". In questo caso si devono fare i conti con una sconfitta a tutto campo, precisa Merlino. "Non ci si può neppure appellare alla specificità del voto locale, perché il segnale è massiccio, nazionale, da Nord a Sud, ed è molto chiaro", ribadisce, "la destra vince ovunque, persino nella oramai ex rossa Toscana".

La pochezza della Schlein

"E sul banco degli imputati, come era inevitabile è finita Elly Schlein", considera la conduttrice del programma. "Dopo soli due mesi si dice che il vento di novità si è affievolito", aggiunge Myrta Merlino, "e addirittura Matteo Salvini fa un tweet molto ironico, in cui dice che gli elettori non la hanno manco vista arrivare, più che altro".

Il neosegretario dei dem, quindi, finisce nella graticola per tutta una serie di aspetti che le vengono tuttora contestati, puntualizza la conduttrice: "Poco presente, pochissimo parlante, ha ignorato il malessere dei riformisti del suo partito, non ha combattuto in battaglie importanti come sulla Rai, non ha difeso Stefano Bonaccini in tutta la questione del commissario straordinario in Emilia Romagna e molte altre".

L'affondo di Merlino

"Alcune di queste critiche hanno ovviamente un fondamento", considera ancora. "Dal mio punto di vista se dovessi indicare una colpa della Schlein, come quella di Giuseppe Conte, come quella di Carlo Calenda, come quella di Matteo Renzi, è quella di non saper far di conto, di non imparare dagli errori del passato", spiega ai telespettatori di La7 Merlino, "perché se da una parte ci sono tre forti e uniti (almeno per le urne) e tu ti presenti sempre da solo o diviso in tre schieramenti, quando mai potrai vincere?".

"È successo a settembre alle politiche, è di nuovo successo ieri.

È un problema semplice, da terza elementare, ma le opposizioni al momento non sanno come risolverlo", prosegue con sguardo severo di rimprovero rivolto alle telecamere. "Ma il problema, temo, è soprattutto che insieme non hanno molto da dire, o forse in questa fase nemmeno da soli", conclude con amarezza.

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