Prima che cominciasse la prima udienza del suo processo si è mostrato disinvolto con i cronisti: «In questo momento non penso alla campagna elettorale ma se sarà ristabilita la verità sono pronto a tornare». Sempre sicuro di sè Franco Fiorito, l'ex capogruppo della Regione Lazio per il Pdl accusato di peculato per essersi appropriato di quasi un milione e mezzo di euro destinati al suo gruppo consiliare. Dichiarazioni che fanno fare un balzo sulla sedia a Francesco Storace, leader de La Destra e candidato alla presidenza della Regione: «Bisognerebbe vedere se qualcuno lo vota ancora. Non va bene quello che è successo al consiglio regionale. Adesso Fiorito pensi ad uscire da questa storia, non c'è bisogno di dire cose che non hanno senso».
È la prima volta dell'ex sindaco di Anagni davanti a un giudice da quando è stato arrestato per questa vicenda. Una lunga detenzione la sua, prima in carcere e ora ai domiciliari. «In cella sono stato molto male - dice - ora va meglio». È stata un'udienza tecnica, quella di oggi. Fiorito ha chiesto di essere processato con il rito abbreviato, ma su questo punto si deciderà la prossima udienza, il 21 febbraio. Così come sulla richiesta di patteggiamento formulata dai difensori di Bruno Galassi e Pierluigi Boschi, gli addetti alla segreteria che eseguivano gli ordini del capogruppo.
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