“Quanto abbiamo ascoltato alla festa di Atreju dice che Fratelli d’Italia si rifà a radici estremistiche e verbalmente violente”. Dopo il botta e risposta a distanza dalla kermesse del partito di Giorgia Meloni, il Professore torna ad accusare il presidente del consiglio e le sue tradizioni poltiche e culturali. Incalzato dal Corriere della Sera, in un lungo colloquio incentrato sui dossier che agitano la politica nostrana, Romano Prodi alza i toni del suo personalissimo scontro con Meloni.
“Questa destra è più insidiosa di quella guidata da Silvio Berlusconi", spiega l’ex presidente del Consiglio e della Commissione europea. Ma non basta. Nel mirino del professore bolognese, per ora, c’è solo Giorgia Meloni e il partito che guida: “Quanto abbiamo ascoltato alla festa di Atreju dice che FdI si rifà a radici estremistiche e verbalmente violente. Sono loro a essersi messi a destra di Berlusconi. Oggi Forza Italia è l’area moderata della coalizione”.
Una dichiarazione che, più o meno maliziosamente, va letta in combinato disposto con le accuse precedentemente indirizzate alla premier. L’ex numero uno della sinistra anti-berlusconiana aveva spiegato, in occasione della presentazione del suo ultimo libro, che Meloni era apprezata dall’amministrazione americana perché “obbedisce”. Un’accusa politica senza precedenti che aveva scatenato la replica piccata delle premier. Dal palco di Atreju Meloni aveva risposto a tono: "Ipse dixit Romano Prodi: l'estabilishment adora Meloni perché obbedisce. Voglio dire a Romano Prodi che diverse cose che ha fatto nella sua vita, dalla svendita del'Iri a come l'Italia entrò nell'Euro, passando per il ruolo determinante nell'ingresso della Cina nel Wto, dimostrano che di obbedienza se ne intende parecchio”, aveva replicato Meloni. E ancora: “Da persone come lui abbiamo imparato che obbedire non porta bene né alla nazione né all'Europa, e abbiamo fatto una scelta diametralmente opposta".
Niente da fare. La risposta delle premier non è bastata a calmare gli animi. E infatti Prodi, dalle colonne del Corriere della Sera, torna ad attaccare. “Ritengo l’attacco personale che Meloni mi ha riservato un segno di grande debolezza e insicurezza", sostiene. “Quanto ho detto è un semplice indizio politico.
Possiamo fare anche l’esame analitico, se si vuole. Ribadisco: Meloni è obbediente. Lo è stata prima con Joe Biden e poi con Donald Trump. Questi sono fatti. È chiaro che essendo ubbidiente è apprezzata”, conclude l’ex primo ministro.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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