A sei giorni dall’anniversario della morte, la tomba di Enrico Berlinguer, nel cimitero di Prima Porta, è stata profanata per la terza volta nel giro di due mesi. A comunicarlo sono stati figli di Enrico Berlinguer, Bianca, Maria, Marco e Laura, sul profilo Facebook della conduttrice di Mediaset.
“L’azione vigliacca di alcuni mascalzoni rivela che non si tratta dell’atto di uno squilibrato, bensì di un gesto dal contenuto chiaramente politico. Ci auguriamo che – concludono i quattro figli dello storico leader del Pci - vengano adottate le necessarie misure per evitare ulteriori oltraggi”. Dura e netta è arrivata subito la condanna da parte di tutte le forze politiche. “Siamo evidentemente di fronte ad un vigliacco atto politico. Ad una offesa alla storia e alla memoria del nostro paese”, ha detto Francesco Boccia, capogruppo dei democratici in Senato che ha annunciato la presentazione di un’interrogazione al governo a sua prima firma: “Non è più tollerabile che questo oltraggio si ripeta senza che i colpevoli vengano individuati e puniti”.
La sua omologa alla Camera, Chiara Braga, rilancia:“Chiediamo al Ministro Piantedosi di individuare i responsabili e tutelare il monumento". Sempre in casa Pd, Stefano Vaccari, segretario di presidenza della Camera, attacca il centrodestra:“I vandali si sentono coperti da chi fa fatica a dirsi antifascista e da chi utilizza metodi squadristi anche in Parlamento” e chiede che arrivino presto “parole chiare e non ambigue da parte di tutte le forze politiche". Anche il segretario di Sinistra Italiana annuncia che presenterà un’interrogazione parlamentare al titolare del Viminale. Gianfranco Pagliarulo, presidente nazionale Anpi, in una nota esprime la sua solidarietà alla famiglia Berlinguer e denuncia:“Gli autori sono ancora usciti dalle loro fogne. Ciò conferma che si tratta di un gesto delinquenziale dal chiaro significato politico e che le autorità non hanno individuato i responsabili e comunque non hanno impedito la reiterazione dell'atto vandalico”.
Il capogruppo dei renziani alla Camera, Davide Faraone, sui social, scrive che questi gesti “sono il segno di un clima politico violento e arrogante che si ripercuote anche nel Paese”.
Anche il meloniano Federico Mollicone, presidente della Commissione Cultura della Camera, ha espresso la sua vicinanza alla famiglia Berlinguer e ha descritto questa profanazione come “la testimonianza del clima di odio e di violenza politica che continua a perseverare a Roma e in tutta Italia”, auspicando quindi che “il Comune e le autorità individuino l'esecutore quanto prima". Per Maurizio Lupi, leader di Noi moderati, si tratta di un atto che "offende la memoria di un grande statista, un uomo politico degno del massimo rispetto e che ha dato volto all'Italia".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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