
Gentile Direttore Feltri,
Romano Prodi e i suoi, davanti alle prove video, non hanno più potuto negare che egli abbia tirato effettivamente i capelli alla giornalista di Mediaset, colpevole di avergli posto una domanda poco gradita. Ed ecco che sono state tirate fuori giustificazioni che mi sembrano raccapriccianti. Si dice che quello di Prodi sia stato un gesto di affetto, di tenerezza, il gesto appunto di un nonno che impartisce una lezione alla nipotina. Lei da nonno cosa ne pensa? Pure lei tira i capelli ai nipoti?
Ludovica Bove
Cara Ludovica,
dare una carezza è un gesto di affetto, tirare i capelli è un atto truculento. Nel caso specifico, Romano Prodi è stato incapace di contenere la sua rabbia, l'insofferenza davanti ad una giornalista la quale, facendo nient'altro che il proprio mestiere, ha posto una domanda assolutamente lecita, nemmeno provocatoria, ad un politico navigato, ad un uomo delle istituzioni che non può e non deve permettersi, a prescindere dalla sua età, che non costituisce attenuante bensì aggravante di una condotta ingiustificatamente violenta, di scadere in comportamenti di questo tipo, ossia abusanti. E lo ripeto: abusanti. Immagina se lo avessi fatto io. O se al posto di Romano Prodi ci fosse stato Romano La Russa. Credi che i sedicenti democratici avrebbero adottato la medesima clemenza, sottolineando che sono anziano e che ho agito da nonno? No, mi avrebbero massacrato, chiamato «sessista», «fascista», mi avrebbero processato, denunciato, triturato mediaticamente. E mi sorprende che le femministe, non soltanto tutta la sinistra antisessista compatta, le stesse femministe che ogni dì attaccano il governo Meloni e Meloni medesima definendo sia quest'ultima che il suo esecutivo «maschilisti», siano così tolleranti e comprensive verso Prodi quando questi tira la chiama di una cronista, la quale, come si vede nel video, è impietrita, sconcertata, imbarazzata, a disagio.
Chiariamo subito: Prodi può tirare i capelli ai suoi nipoti se in casa Prodi questa azione rappresenta una espressione di amore, ma egli non è assolutamente autorizzato a tirare i capelli ad una estranea, ad una professionista, ad una donna con la quale non sussiste alcun vincolo di parentela. Prodi può fare il nonno con i suoi nipoti ma non deve farlo con Lavinia Orefici, rea di essere inviata di un programma di Mediaset, Quarta Repubblica, e per ciò stesso invisa e indigesta a Prodi, l'uomo più odiato dagli italiani, l'uomo che ha rovinato l'Italia, ipervalutando l'euro e svalutando la lira, distruggendo la nostra economia, l'uomo che molti di noi vorrebbero prendere a calci nel culo da tanto tempo, ma viviamo in un Paese civile, quindi ci limitiamo a criticare Prodi come politico, senza sognarci di tirargli i capelli o di prenderlo a ceffoni. Questo significa contenere la rabbia e un uomo maturo come il Mortadella dovrebbe avere imparato, lui che pretende di dare lezioni agli altri, da un pezzo a domare le sue pulsioni.
Tuttavia ti dirò, quello che mi ha davvero indignato non è stato nemmeno il gesto di sopraffazione sulla giornalista, che avrei potuto perdonare qualora Prodi avesse chiesto scusa. Quello che mi ha davvero indignato è stato il moto di arroganza di questo signore qui, il quale, davanti all'evidenza, se ne è uscito fuori con frasi del tipo: «Io sono io e voi non siete un cazzo».
Che classe possiedono questi democratici! E quanta coerenza, la coerenza
di chi vede violenza maschile ovunque ma non è in grado di vederla quando la vera violenza viene indirizzata e colpisce chi è considerato di destra o quando l'autore della violenza medesima è uno di loro, un progressista.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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