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"Può succedere solo una cosa: la lotta armata". Così sui social l'opinionista di Formigli

Valeria Fonte dipinge il quadro della generazione Z tra anarchia e radicalizzazione e, dopo le elezioni europee caratterizzate da elevato astensionismo, afferma: "Può succedere solo una cosa, la lotta armata"

"Può succedere solo una cosa: la lotta armata". Così sui social l'opinionista di Formigli
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Gli anni del terrorismo, delle sparatorie per le strade, delle stragi nelle città, purtroppo non sono più solo un lontano ricordo, perché ci sono soggetti che tentano in ogni modo di recuperare quel passato, riesumandolo nelle azioni e nelle chiamate alla lotta. Sono giovani e giovanissimi che vedono la radicalizzazione come soluzione. Non lo dicono esplicitamente nelle piazze, dove però i loro cori sono quelli scanditi nei sanguinosi Anni di Piombo.

L'ultima a esprimersi su anarchia, lotta armata e radicalizzazione è stata Valeria Fonte, scrittrice e opinionista di Corrado Formigli a Piazza Pulita. Mentre il giornalismo della gauche caviar pontifica sull'allarme fascismo e si costruisce i propri "mostri", i suoi opinionisti ipotizzano addirittura la guerra. Il giorno successivo alle elezioni, Fonte sui suoi canali social scriveva: "Dell'astensionismo (prevedibile) di ieri ci rimane solo una certezza sincera: si è totalmente persa la fiducia nel sistema partitico, che si basa su un'idea democratica liberale in cui la fascia 18-30 non si riconosce più".

Dalle sue parole, quindi, si apprende che i giovani e giovanissimi non credono più nella democrazia, quella per la quale i loro nonni, gli stessi di cui loro si dicono eredi morali, hanno combattuto e dato la vita. E in cosa credono i giovani di oggi? "La democrazia ha perso la garanzia di essere un'alternativa. Le persone più giovani abitano le piazze e vogliono una comune di stampo anarchico. Ci stiamo radicalizzando. Tutti". Ovviamente, Fonte ha scritto il suo messaggio con la grammatica tipica degli inclusivi, che non rispetta troppo le regole, quindi è stato adattato.

Ci sono due elementi che emergono con forza da queste righe: anarchia e radicalizzazione. Due nemici della democrazia il cui seme sta germinando nelle giovani generazioni, quelle che tra pochi anni andranno a comporre la classe dirigente del Paese. Con quali presupposti? "Questo è un punto di rottura. Le stiamo provando tutte. E dopo questo marasma, dove siamo tutti disillusi, può succedere solo una cosa: la lotta armata", scrive ancora Fonte. E, in conclusione, aggiunge: "Balliamo. Perché ci sarà da ballare parecchio".

Cosa dobbiamo aspettarci nei prossimi mesi? Che i giovani non amino la democrazia non lo scopriamo certo dalle parole di Fonte, basta frequentare le piazze per capire che le nuove generazioni sono completamente avulse dai concetti democratici e che sono incapaci di sostenere e affrontare il dissenso.

Cresciuti in un momento storico di pace e sobillati dai "cattivi maestri" che 50 anni fa agitavano le piazze, forse per noia guardano con nostalgia a quei tempi così movimentati. Bisognerebbe guardare sempre in entrambe le direzioni per capire cosa sta succedendo nel mondo, altrimenti il rischio, per i salotti televisivi, è di fare solo propaganda.

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