Puglia, bufera sulle primarie

Sergio Blasi, segretario regionale Pd, contro l’inserimento nelle liste di Scalfarotto e Marinaro, indicati dal Pd. Poi smentisce: "Confronto con Bersani costruttivo"

Nichi Vendola in un momento della conferenza stampa a Roma
Nichi Vendola in un momento della conferenza stampa a Roma

"Abbiamo fatto una cosa straordinaria". L'opinione di Nichi Vendola sulle primarie del centrosinistra stride non poco con quella del segretario regionale pugliese del Pd. Sergio Blasi, con un comunicato di fuoco consegnato la scorsa notte alle 2.45 (tanta era la delusione da non riuscire a fargli prendere sonno), ha sparato ad alzo zero contro il gruppo dirigente nazionale del Partito Democratico reo, a suo dire, di tradimento dello spirito delle primarie. Ma soprattutto, quello che non è andato giù al segretario della regione governata da Vendola è stata l'invasione di "immigrati dal nord" nelle liste di Camera e Senato per la Puglia.

Insomma, un problema di rappresentanza regionale. Ma non solo. Perché da tempo, le primarie per scegliere i parlamentari del centrosinistra sono al centro del dibattito politico e sono state oggetto di critiche nei confronti dei due leader (Bersani e Vendola), accusati di aver privilegiato i loro "fedeli" a scapito di altri, democraticamente eletti e magari con maggiori preferenze rispetto ad altri.

Una cosa simile è successa qualche giorno fa in Toscana dove l'ex allenatore del Bologna, Renzo Ulivieri, il 29 dicembre scorso, è arrivato secondo nel suo collegio, ma è stato posizionato al quarto posto nella lista di Sel per il Senato. Cosa che ha mandato su tutte le furie la base di Sel, e non solo, costringendo poi Vendola a fare marcia indietro e a incoronato Ulivieri capolista.

Adesso, la musica non cambia. Il dimissionario segretario regionale della Puglia punta il dito sull’inserimento nelle liste in Puglia di Ivan Scalfarotto e Francesca Marinaro, indicati dal partito da Roma nelle riunioni in vista della Direzione del pomeriggio chiamata a approvare le liste. Poi però in serata arriva la precisazione: "In merito al confronto che si è tenuto la scorsa notte tengo a precisare che ai dirigenti nazionali del Partito ho illustrato e sostenuto le indicazioni approvate all’unanimità dalla direzione regionale del PD pugliese. Nel corso di tale incontro ho anche ipotizzato un mio possibile
passo indietro, il confronto è proseguito positivamente con la valorizzazione del risultato delle primarie e della qualità delle proposte venute dal territorio
grazie al lavoro costruttivo svolto con il gruppo dirigente nazionale e, in particolare, con Pierluigi Bersani"
. Insomma tutt'altra cosa rispetto al comunicato notturno, segno che la protesta di Blasi forse è servita a qualcosa.

Tuttavia, la questione cambia poco. Perché i malumori continuano a registrarsi. Onofrio Introna, presidente del Consiglio regionale della Regione Puglia, ieri lamentava scorrettezze in varie parti del territorio pugliese. Anche la Puglia settentrionale, attraverso la voce del consigliere regionale Arcangelo Sannicandro, è insorta avvertendo che "se non si rimetterà mano alla composizione delle liste pugliesi di Sel rivedendo un processo elettorale primario nel quale troppe cose destano sospetti, non ci saranno candidati foggiani e della Bat né per la Camera, né per il Senato, né nei primi né negli ultimi posti delle liste".

"Le primarie sono come il

bambino che si porta all’orecchio la conchiglia per ascoltare il rumore del mare: sono il rumore della vita": è una delle celebri frasi di Nichi Vendola. Al momento, nella sua regione, si ascolta solo l'eco delle polemiche.

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