"Berlusconi è il più laico e il più liberale di tutti. Non vorrei che questo insegnamento ce lo scordassimo e finissimo in una guerra di fazioni". A dirlo è il ministro per le riforme Gaetano Quagliariello, intervistato da Nicola Porro nella prima serata di Controcorrente.
"Io sono un ministro del Pdl e combatterò per il bene del mio Paese, fino all ultimo", ha aggiunto dal palco di Sanremo, "Ma è evidente, che se il mio partito dovesse scegliere un’altra, io mi adeguerò. Non sono un libero pensatore, perché la verità è nell’associarsi. Chi pensa di essere libero solo per esprimere opinioni, in qualche modo originali, si è sempre sbagliato". Ma, sottolinea, "fintanto c’è il governo, questo deve operare, perché è inutile che si faccia un totocalcio quotidiano".
A proposito della durata dell'esecutivo, tra l'altro, Quagliariello ha ricordato: "Le dichiarazioni di Napolitano sono state un apertura di credito nei confronti del Pdl e del suo presidente. Oggi, dunque, la salute del governo mi sembra migliore, rispetto a quarantotto ore fa. Il vero problema non è la crisi di governo - ha aggiunto - Tutti i governi, prima o poi, entrano in crisi, ma è l’instabilità, un male antico dell’Italia che ha tenuto in piedi prima e seconda Repubblica, tranne un breve periodo, soprattutto con esecutivi di centrodestra guidati da Silvio Berlusconi".
Parlando poi della legge elettorale, il ministro ha detto: "Sono convinto che il Paese senza riforme non ne esce. Il fatto che la sola legge elettorale potesse risolvere la situazione è stata un’illusione.
Noi viviamo una crisi che non è soltanto italiana, dove si coniugano due aspetti: da una parte la debolezza delle istituzioni, di fronte alla crisi economica, e dall’altra una liquefazione dei partiti politici. In Italia questa crisi è più grave perché le istituzioni sono vecchie".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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