La Giunta per le elezioni non si è ancora espressa sulla decadenza di Silvio Berlusconi da senatore. Eppure tra i palazzi romani non si fa altro che parlare del voltafaccia del Partito democratico che, in barba alla pacificazione tessuta dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, non vede l'ora di sbattere fuori il Cavaliere dal parlamento per far saltare la poltrona del premier Enrico Letta e battere la strada che porta a un nuovo esecutivo con il Sel e un manipoli di transfughi del Movimento 5 Stelle. Solo un retroscena? Mica tanto. Renato Brunetta, presidente dei deputati pdl, è sicuro che Guglielmo Epifani e compagni vogliono andare a parare proprio lì. "Se il Partito democratico assieme ai grillini decide, già questa sera, di votare contro le pregiudiziali del relatore Augello - spiega ai microfoni di Uno Mattina - il Partito democratico fa decadere il governo Letta".
I vertici del Pdl non faticano a vedere le manovrine del Pd come un atto di guerra. Le ostilità sono iniziate ieri quando i democrat hanno deciso di opporsi alle tre pregidiziali poste da Andrea Augello non accettando nemmeno di demandare alla Corte costituzionale un'interpretazione della legge Severino dal momento che ci sono pareri discordi fra gli stessi giuristi. "Mercoledì, alla riunione dei nostri gruppi parlamentari, tireremo le somme...", ha assicurato il presidente della Commissione Giustizia del Senato Francesco Nitto Palma. La situazione, però, potrebbe precipitare addirittura prima. Sin dalle primissime ore del mattino l'establishment piddì è partito all'attacco con dichiarazioni di fuoco. Se da una parte c'è chi vuole tirare per la giacchetta Napolitano tratteggiando scenari inquietanti, dall'altra c'è chi invece da per scontato che i democratici che siedono nella Giunta per le elezioni voteranno con il Sel e il M5S contro l'alleato di maggioranza. Così, mentre Letta prova a scacciare i fantasmi della crisi, l'ordine arrivato ieri sera da Arcore ai parlamentati del Pdl è stato piuttosto chiaro: tenersi pronti a tutto, anche a far saltare il banco in poche ore. Il Cavaliere è pronto a staccare la spina all'esecutivo già nelle prossime ore e a giocarsi il tutto per tutto.
"Siamo esterrefatti per il comportamento del Partito democratico - ha commentato il vicepremier Angelino Alfano - pur di eliminare per via giudiziaria lo storico nemico politico, preferiscono mettere in ginocchio il Paese". D'altra parte, dietro alla voltafaccia dei democratici in Giunta per le elezioni, c'è un disegno ben preciso. Se il governo dovesse cadere alcuni parlamentari pentastellati concorreranno alla nascita di un nuovo esecutivo. "Sono una ventina, si sanno già anche i nomi - ha spiegato Brunetta - al Senato, quello che si prospetta è una maggioranza Pd, Sel, fuoriusciti dal Movimento 5 Stelle". Un'ipotesi assolutamente concreta che molti esponenti della sinistra hanno iniziato ad accarezzare. In primis, Nichi Vendola. "Se dovesse cadere il governo Letta sarebbe obbligatorio mettere in piedi un governo con un mandato limitato - ha spiegato il governatore della Puglia - per cancellare il Porcellum e tornare alle urne con un sistema elettorale decente e rispettoso della Costituzione". Ma anche tra le file dei pentastellati tira la stessa aria. "Nessun asse politico, ma un asse per la legalità...
", si è affrettato a scrivere su Facebook il senatore Michele Giarrusso. Sebbene Beppe Grillo abbia più volte intimato ai suoi di non sottoscrivere alleanze con la "melma piddina", la gallassia dei Cinque Stelle e lo strappo potrebbe essere imminente.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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