Non poteva che cominciare da quell’ "Io non sono ricattabile, andiamo avanti, non mi manderanno a casa in questo modo” ringhiato da Giorgia Meloni ai magistrati, la terza serata della tradizionale Festa dei lettori del Giornale all’Hotel Mioni Pezzato di Abano Terme. Sul palco la consigliera di Regione Lombardia di FdI Chiara Valcepina e Riccardo De Corato il cui curriculum tra Camera, Senato, governi regionali, cittadini e provinciali occupa ormai parecchie pagine. “Questi pm non hanno proprio capito con chi hanno a che fare - assicura - Conosco Giorgia da quando era giovanissima, poi con lei, Ignazio La Russa e Guido Crosetto nel Natale del 2012 abbiamo creato Fratelli d’Italia e sappiano che non riusciranno a distruggerci così”. Parole scandite a caldo, con la passione del politico di lungo corso che i lettori applaudono a lungo.
Il significato dell’indagine sull’affaire Almasri che coinvolge anche i ministri Carlo Nordio, Matteo Piantedosi e il sottosegretario Alfredo Mantovano? Non ha dubbi De Corato, “questa magistratura vuole essere un contro potere. Non a caso queste inchieste colpiscono sempre e solo il centrodestra”. Non solo. “Il grave è che la sinistra vede proprio nei magistrati il solo modo per combattere la sua campagna politica, non hanno programmi e questa è la sola via per cercare di abbattere il premier che gli elettori hanno scelto votando. Noi siamo al governo perché milioni di italiani ci hanno voluto e ancora oggi basta guardare i sondaggi per vedere che FdI, Forza Italia e Lega sono stabilmente sopra il 46 per cento”. Di qui l’avviso: “Se la sinistra pensa di invertire la rotta servendosi delle procure, ha proprio sbagliato strada, se ne faccia una ragione. Giorgia gliel’ha detto chiaro, non è ricattabile. Il discorso è chiuso”. Semmai ci sarebbe da capire il ruolo della Corte di giustizia europea.
“Si sono accorti - spiega De Corato, dopo che anche quest’ultima ricostruzione chiama l’applausone dei lettori - che il nostro progetto di portare i migranti irregolari nelle nostre strutture create in Albania è destinato a funzionare ed è chiaro che la Corte europea di intende opporsi. Così come si oppone la Procura di Roma. E questo è il risultato”. Eppure da sinistra sono molte le critiche. “Anche qui sbagliano, l’Albania è fondamentale per bloccare i clandestini: gli scafisti lo sanno e lo sanno bene anche gli extracomunitari che infatti non stanno più partendo. È chiaro che un conto è trovarsi a Lampedusa alla fine del viaggio, ben altro affare è ritrovarsi in Albania”. Di qui l’attacco di De Corato alle toghe. “È gravissimo che una parte della magistratura stia giocando questo ruolo di anti governo, anzi anti Stato. Ci hanno costretti a modificare alla Camera e non lo abbiamo fatto perché la consideriamo un deterrente fondamentale. Non si illudano, andremo fino in fondo”. Applausometro al picco.
Giovane, donna e bravo avvocato, Chiara Valcepina sottolinea come “per Giorgia Meloni la politica estera abbia un ruolo fondamentale per far crescere l’Italia e renderlo un Paese più sicuro e questi avvisi di garanzia siano solo tentativo di boicottare la lotta che all’immigrazione sta finalmente facendo questo governo”. Ricordando che il Piano Mattei e le tante iniziative sul Nord Africa “coniugano correttamente le politiche migratorie, l’attenzione allo sviluppo sociale ed economico di quei Paesi e le legittime aspirazioni per gli investimenti delle nostre aziende. E in questo Meloni ha un passo diverso. “Aggiungendo - assicura - anche un sottile, ma decisivo tocco femminile, come quando nel caso della giornalista Cecilia Sala arrestata in Iran, ha risolto rapidamente la brutta vicenda prendendo un aereo per andare a parlare di persona con Donald Trump”.
E a questo punto “fa, diciamo così, sorridere pensare a quando la sinistra diceva che con Meloni al governo l‘Italia sarebbe stata isolata dalla comunità internazionale. La verità è che proprio grazie a Giorgia Meloni e al suo governo di centrodestra oggi finalmente l’Italia ha una rete diplomatica tessuta con grande abilità in tutto il mondo. Un quadro geopolitico nel quale Trump recita un ruolo fondamentale e per questo avere con lui un rapporto privilegiato fa bene all’Italia. E contemporaneamente anche all’Europa che ci deve ringraziare perché prima era solo un contenitore vuoto che passava dalle discussioni sulla farina di grillo al furore ideologico per il nefando green deal che minaccia di distruggere le nostre aziende”. E anche su questo la platea applaude a lungo. “Finalmente è per fortuna oggi c’è un cambio di rotta su tanti temi nazionali e internazionali che Meloni ha capito essere strettamente intrecciati. Ed è per questo che colpisce questo ormai palpabile scontro con la magistratura che è gravissimo”.
Macrotemi che però, impattano gravemente sulla vita quotidiana. E il grave, punta il dito De Corato alzando la voce, “ è che a pagare il prezzo più duro non sono i magistrati, ma le categorie fragili: donne e anziani innanzitutto. Per colpa di questa immigrazione selvaggia in troppi quartieri delle nostre città c’è gente che a una certa ora non può più uscire, sono sequestrati in casa da occupanti abusivi, racket e spacciatori magrebini”. A far paura sono i numeri a cui De Corato, per ben tre mandati abilissimo vice sindaco di Milano nelle due giunte Albertini e in quella di Letizia Moratti, è abituato. "Solo a Milano - fa di conto - ci sono 150mila musulmani. E nella Città metropolitane 120mila irregolari ne fanno la più grande piazza di spaccio d’Europa. Nel quartiere di San Siro i primi tre piani sono tutti occupati da nordafricani abusivi, perfino i magrebini regolari mi chiamano per dirmi che sono terrorizzati… Le nostre città cosi non si possono governare”.
Difficile anche trovare una ricetta. “La sicurezza si garantisce solo con le divise. Anche con quelle della polizia locale, a Milano sono in 3.600 e al momento vengono usate solo per farne la città più multata d’Italia. Con Albertini e Paolo Del Debbio assessore, a Milano creammo i vigili di quartiere, perché il cittadino vuole vedere le divise appiedate”. Magari a Milano dove “ci sono ben dodici 1 moschee abusive e ora il sindaco Sala ne vuole mettere altre due in via Padova. Più il centro sociale occupato Leoncavallo al Corvetto. Povera Milano”.
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