Ancora polemiche sul futuro di viale Mazzini. A Palazzo Chigi si fa strada l'ipotesi di rafforzare i poteri del direttore generale della Rai tanto da farlo somigliare a un "commissario risanatore" in grado di rimettere a posto i conti della televisione pubblica. Secondo quanto riferito all’Ansa fonti parlamentari e governative, il presidente del Consiglio Mario Monti avrebbe posto l'ipotesi sul tavolo del vertice di ieri con la maggioranza.
Nel giro di tavolo dedicato alla televisione di Stato, sarebbero state ventilate diverse ipotesi. tra queste anche quella del commissariamento. Ma non nel senso stretto del termine dal momento che nel caso della Rai "non vi sarebbero i presupposti giuridici" per una simile fattiscpecie, come spiega un'altra fonte dell'esecutivo. L'ipotesi di un "super dg" potrebbe essere decisa senza una riforma della governance, visto che per modificare le deleghe del direttore generale non è necessario rivedere l’attuale legge Gasparri. Questa soluzione di compromesso potrebbe, infatti, dare il tempo al governo di lavorare ad una vera riforma di viale Mazzini. L’ipotesi ha subito trovato la contrarietà del segretario del Pdl Angelino Alfano determinato a non toccare l’attuale assetto della Rai. "È una ipotesi in contrasto con le sentenze e i principi della Corte Costituzionale", ha detto il presidente del Pdl al Senato Maurizio Gasparri invitando Monti a non percorrere "i pericolosi sentieri dell'avventurismo" che troverebbero "insormontabili preclusioni".
Il leader del Pd Pierluigi Bersani avrebbe, invece, insistito sul fatto che, con l’attuale governance anche nomine di persone di provata qualità e professionalità, come Claudio Cappon, avrebbero le "mani legate".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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