Ralph Lauren come Napoleone: restaura le belle arti di Parigi

Lo stilista contribuirà ad ammodernare l'École des Beaux Arts dell'imperatore: "Ho sempre creduto nella tutela dei luoghi che comunicano storia e cultura"

Ralph Lauren come Napoleone: restaura le belle arti di Parigi

«Mio padre era un artista e mi ha sempre incoraggiato a fare studi artistici ma io non sono mai riuscito a diplomarmi: spero che l'aver fatto una sfilata in questo bellissimo posto mi aiuti a prendere uno straccio di diploma». Ralph Lauren conclude così il suo breve discorso all'Ecole Nationale Supérieure des Beaux Arts di Parigi dove martedì scorso si è svolta un'eccezionale serata a stelle e strisce per festeggiare il restauro di questa nobile istituzione francese da parte dello stilista americano.

Si tratta di un progetto biennale che prevede costosi e delicati interventi conservativi sull'anfiteatro d'onore dell'istituto costruito all'inizio del XIX secolo e ornato da un celebre affresco di Paul Delaroche. Parallelamente «padre Ralph» (così lo chiamano i commercianti italiani «benedetti» dalla facilità di vendita dei suoi prodotti) doterà la scuola di sistemi audiovisivi e sofisticati supporti tecnologici all'insegnamento. Dunque un investimento importante (si parla di qualche milione di euro) per traghettare nel terzo millennio l'ecole fondata da Napoleone nel 1811 in sostituzione dell'accademia reale di pittura e scultura creata nel XVII secolo dal Re Sole. «È la più antica scuola d'arte del mondo - spiega il direttore Nicolas Bourriaud - il luogo in cui hanno studiato personaggi come Matisse, Degas, e Gericault, ma anche tanti altri artisti stranieri tra cui ultimamente qualche cinese. Logico quindi cercare un aiuto internazionale, qualcuno che capisse e rispettasse l'esprit parigino di questo centro culturale».

Inutile dire che lo stilista più ricco del mondo (fattura 6.9 miliardi di dollari all'anno e vende in 80 Paesi) non si è fatto sfuggire l'occasione anche perché da tempo si mormora della sua voglia di scendere in campo con l'alta moda a Parigi. «È la prima volta che sfilo qui» diceva infatti l'altra sera subito dopo aver presentato la sua bellissima collezione invernale dedicata alla Russia romantica e struggente degli ufficiali di marina in partenza dal porto di Vladivostock mentre le tragiche eroine della rivoluzione d'ottobre affrontano con coraggio il loro destino. Inevitabile la standing ovation guidata da Charlene Wittstock, ospite d'onore della serata con uno stupendo abito da sera color buganvillea insieme con Catherine Deneuve in nero e gioielli di giada. La statuaria principessa sfoggiava orecchini e bracciale a forma di pavone in brillanti e topazi colorati, mentre sulla schiena della sempre bellissima diva francese faceva capolino il curioso tatuaggio di una tartaruga nera.

La sfilata si è svolta in un salone dell'Ecole des Beaux Arts trasformato per l'occasione in una copia fedele della sala sfilate di New York con un lavoro a dir poco pazzesco. Dai fiori al pavimento passando per la porta d'accesso del backstage era infatti tutto uguale, l'unica differenza stava nel fiume dall'altra parte della strada: la Senna invece dell'Hudson River. Subito dopo i 250 invitati hanno preso posto nell'adiacente cortile affacciato su Quai Malaquais (il complesso delle Beaux Arts occupa più di due ettari tra Saint Germain des Prés e il lungosenna) e interamente ricoperto da una tensostruttura trasparente.

Qui si è svolta una cena di gala degna della Casa Bianca: gamberi con salsa Montauk (la prestigiosa zona degli Hamptons in cui la famiglia Lauren ha una residenza estiva) filet mignon con carne proveniente dal ranch in Colorado che ha la stessa estensione territoriale della Toscana e brownies (il tipico dolce americano al cioccolato) cucinato secondo la ricetta della madre di Ralph Lauren. In buona sostanza sembrava che la moglie Ricky (per altro autrice di due libri di cucina) e la figlia Dylan (per altro proprietaria del più bel negozio di dolciumi a New York) avessero passato la giornata in cucina prima d'infilarsi nei rispettivi abiti da sera. Non per niente l'ambasciatore Charles Rivkin si è lasciato sfuggire un entusiastico «That's America» giusto con Lauren Bush, nipote di ben due presidenti americani e moglie di David Lauren. L'altro figlio, Andrew, produttore cinematografico indipendente, chiacchierava amabilmente con Charlotte Gainsourg.

L'intera famiglia si è alzata in piedi con la mano sul cuore quando Ralph Lauren ha dichiarato: «Ho sempre creduto nel salvaguardare i luoghi che comunicano storia e cultura. Quando ho capito che l'Ecole des Beaux Arts aveva bisogno di un restauro ho sentito il desiderio di aiutare gli artisti, gli studenti e tutte le persone creative per salvaguardare il loro ambiente».

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