Regina Coeli, Nordio "rottama" il carcere: "Incompatibile, diventi museo"

Il ministro della giustizia torna sul tema delle strutture carcerarie obsolete e cita in particolare il caso del penitenziario romano. "Bisogna utilizzare strutture compatibili e in tempi brevi"

Regina Coeli, Nordio "rottama" il carcere: "Incompatibile, diventi museo"
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Il carcere romano di Regina Coeli è "un edificio quasi incompatibile con una struttura carceraria moderna". Il ministro della Giustizia Carlo Nordio ha affrontato il tema di petto, entrando nel merito di un argomento che certo merita attenzione. Intervenendo stamani a un convegno in aula Giulio Cesare in Campidoglio, il guardasigilli ha fatto riferimento alla questione degli ambienti carcerari, che oltre al noto problema del sovraffollamento devono spesso fare i conti con strutture ormai obsolete e non adeguate alle esigenze di detenzione odierne. Al riguardo, l'esponente di governo ha citato in modo esplicito il caso del noto penitenziario della Capitale, per il quale ha ipotizzato un diverso utilizzo in futuro.

"C'è un problema romano: io ho visitato Regina Coeli, un edificio quasi incompatibile con una struttura carceraria moderna ma intoccabile per storia e pregio architettonico", ha affermato Nordio durante il convegno "Vent'anni di Garante di Roma Capitale". All'interno della casa circodariale capitolina - ha continuato il ministro - "vi furono detenuti partigiani, resistenti, persone poi fucilate dai nazisti. C'è l'ala dove furono detenuti Pertini e Saragat". Da qui, l'ulteriore valutazione: "Questi luoghi andrebbero trasformati in musei, perché ora sono incompatibili con una moderna concezione dell'esecuzione della pena, sia per la polizia penitenziaria che per i detenuti".

Secondo il ministro, dunque, "andrebbero trasferiti quei detenuti che non necessitano di continuità territoriale con gli uffici giudiziari romani in altre carceri, che però soffrono anche loro di sovraffollamento". Per questo - ha aggiunto - "bisogna utilizzare strutture compatibili e in tempi brevi. La presenza e l'attività dei garanti deve essere sostanziale e una necessaria fonte di collaborazione con gli uffici giudiziari e il ministero". Parole da inquadrare probabilmente in un più ampio discorso sull'ammodernamento delle strutture carcerarie, tema che già in passato Nordio aveva toccato.

Proprio nei mesi scorsi, accennando alla questione, il guardasigilli aveva parlato di "un progetto a lungo termine riguarda la

dismissione delle vecchie carceri, come Regina Coeli". Tra le soluzioni ipotizzate, anche quella di "utilizzare una serie di edifici, a cominciare da caserme dismesse, che hanno struttura compatibile con il carcere".

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