Renzi dà 15 giorni al governo: "Cosa ha fatto in questi mesi?"

Il segretario piddì boccia Letta: "La fiducia nell'esecutivo è ai minimi storici. Che risultati ha portato a casa?". E già medita di staccare la spina

Renzi dà 15 giorni al governo: "Cosa ha fatto in questi mesi?"

"Il governo andrà avanti per tutto il 2014, ma non così". Dalle pagine del Corriere della Sera Matteo Renzi sferra un nuovo, durissimo attacco al governo. Niente di nuovo, a livello politico. Quella del segretario piddì è una strategia logorante. Di un eventuale rimpasto del governo se ne parlerà solo dopo la chiusura del contratto di coalizione, solo dopo che il programma del sindaco di Firenze sarà stato recepito nell’accordo di maggioranza. Nel frattempo continua la quotidiana presa di distanza da un governo incapace di fare le riforme e di trovare misure economiche efficaci.

All’indomani dell’incontro col premier Enrico Letta, Renzi ha festeggiato nella sua Firenze il trentanovesimo compleanno. Ai suoi avrebbe ribadito che non c’è alcuna brama di poltrone: a contare saranno i contenuti dell’intesa, a partire dalla legge elettorale. Ma l’argomento rimpasto resta sul tavolo e nel mirino dei renziani finiscono i dicasteri di Economia, Giustizia, Lavoro, Sviluppo e Istruzione. Insomma, un governo da rivedere completamente. Lo stesso Letta non è certo in cima alle figure più apprezzate. Non a caso, nell'intervista al Corriere della Sera, l'ex rottamatore gli ricorda che occorre essere "più decisi, più concreti, più rapidi nelle scelte". Per quanto riguarda il rapporto col premeier, però, assicura che è Letta a non fidarsi di lui. "Ma sbaglia - spiega - io le cose le dico in faccia". "La popolarità del governo è ai minimi, non ci sono più le larghe intese, nè l’emergenza finanziaria - incalza - se uno mi chiede cosa ho fatto da sindaco in questi undici mesi, so cosa rispondere, ma se mi chiedono cos’ha fatto il governo faccio più fatica a rispondere". Proprio per questo motivo, il messaggio che intende far passare nella trattativa con Letta è il "cambio di passo" a lungo promesso.

Accantonato (per ora) il capitolo rimpasto, Renzi punta ad accelerare sulle riforme. "Vivo l’urgenza come un dramma e mi stupisco che a Roma non si rendano conto della necessità di correre - dice - saranno 15 giorni decisivi". Già la prossima settimana porterà sul tavolo di via del Nazareno la proposta dell’abolizione del Senato e del nuovo sistema di voto che potrebbe essere un Mattarellum corretto. Al momento l’incontro con Silvio Berlusconi è congelato. "Potrebbe anche non esserci - spiega un renziano - dipende da come Letta riuscirà a gestire il via libera al nuovo piano di governo". Solo se ci sarà l’accordo, Renzi dunque considererà la possibilità di inserire alcuni dei suoi nell’esecutivo. Eventualità che non trova contrario nemmeno Letta, a patto che il rimpasto non finisca per sabotare l’intesa con Angelino Alfano. Il sindaco di Firenze continuerà a tenersi le mani libere.

"Se non ci sarà un cambio di passo nulla vieta che non si possa andare a votare anche tra sei mesi. Altrimenti - azzarda un deputato - la segreteria del Pd potrebbe anche chiedere proprio a Renzi di guidare un nuovo governo". È uno scenario che il sindaco di Firenze non auspica, ma che non esclude del tutto.

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