"Ho un ottimo rapporto con la signora Merkel, ho sempre detto che se l’Italia o altri Paesi hanno dei problemi, la colpa non è dell’Europa. Di più: trovo volgare e inelegante il modo in cui alcune forze politiche hanno cercato di prendere voti, parlando male della Germania. Noi abbiamo preso i voti parlando bene dell’Italia, che però va cambiata. Da questo punto di vista la Germania per me è un modello, non un nemico. Lo è quando penso al mercato del lavoro, o alla sua struttura pubblica. Questo non significa non avere idee diverse su tante questioni". A dirlo, in una lunga intervista a La Stampa, è il premier Matteo Renzi. Che poi spiega: "È del tutto evidente che oggi la Germania ha tutto l’interesse che l’Italia corra.
E l’Italia ripeterà che l’impostazione di fondo dell’Europa non deve essere centrata soltanto sull’austerità ma anche sulla crescita, l’occupazione e le riforme".La domanda sorge spontanea: se il presidente del Consiglio avesse espresso prima questo giudizio benevolo sulla Merkel, avrebbe raccolto lo stesso il 40% e oltre dei voti?
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