Renzi ora fa marcia indietro. Intendiamoci, non si ritira. Dice (soltanto) che si ricandiderà a sindaco di Firenze. Una scelta, dunque, di basso profilo politico, con tutto il rispetto per il capoluogo toscano. Segno che il rottamatore, in attesa di scoprire come andranno a finire le cose dopo le politiche 2013, mette un'ipoteca sul futuro. Di non volere strapuntini lo aveva già annunciato, ora lo ripete in un'intervista al Corriere fiorentino: "Niente premi di consolazione o alcun tipo di incarico di partito se avessi perso le primarie. Fare il sindaco di Firenze è il mestiere più bello del mondo, l’avrei lasciato solo per fare il premier e provare a cambiare l’Italia". Nota a margine: a Firenze si voterà per le Comunali nel 2014.
Il sindaco-rottamatore si è soffermato poi sulla politica nazionale, sottolineando che è un "bene" che ci siano le primarie per decidere i candidati al parlamento, come annunciato ieri (a sorpresa) da Bersani: "È una partita su cui non ho ancora messo la testa. A oggi registro un’apertura del Pd sulle primarie. E resto convinto che era giusto fare una battaglia nazionale, e la rifarei oggi, perché era un segnale che andava dato".
Renzi conclude poi con
un'amara considerazione: una volta finite le primarie per la premiership del centrosinistra "immediatamente dopo si è riaperto il coperchio della battaglia vecchio stile col ritorno di Berlusconi e tutto il resto".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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