Sfidanti prima, alleati adesso. Ma sempre con posizioni diverse. Proprio per questo, la collaborazione offerta dal sindaco fiorentino rischia di rivelarsi un boomerang per il segretario democratico. Sul fatto che la lista Monti non sia un bene per l'Italia (parole di Bersani) concorda anche Renzi, che va giù duro nei confronti del premier, arrivando a definirlo un demagogo.
Sono finiti i tempi in cui il rottamatore dispensava elogi per il bocconiano. "Non sapevo che a Monti piacesse la fantascienza. Perché pensare di innovare la politica con Casini e Fini è come circumnavigare Capo Horn con il pedalò", afferma Renzi in una intervista su Repubblica. Tuttavia, è proprio nell'ostracismo nei confronti degli alleati di Monti che si annida il punto di divergenza con Bersani. Il segretario democratico si è detto pronto a un accordo post elezioni con i centristi. Gli stessi centristi contro i quali si scagliano Vendola e Renzi.
Insomma, il sindaco di Firenze potrebbe rompere le uova nel paniere. E in parte lo sta già facendo. Perché, ripercorrendo le esperienze delle primarie e le polemiche sui listini e sulle parlamentarie, Renzi lancia frecciate a Bersani. La prima riguarda la rottamazione, quella battaglia sul ricambio del gruppo dirigente che Renzi ammette di non aver vinto. La seconda verte sulla presunta congiura nei confronti dei renziani. "Se il criterio della rappresentazione correntizia, siamo sotto rappresentati. Avremmo diritto al 40% degli eletti, cioè a 160 parlamentari, ma alla fine avremo una cinquantina di rappresentanti".
Bersani assicura che con Renzi "il colloquio c’è, il dialogo c’è: siamo una grande squadra, ci sarà anche lui, girerà l’Italia vediamo dove concentrarci e non c’è nessun problema a fare anche iniziative comuni". Tuttavia, è innegabile che tra le due squadre ci siano differenze di pensiero.
Le stoccate maggiori di Renzi sono rivolte però a Monti. "Sono un bipolarista convinto, mettersi nel mezzo è un errore, si sente l’unghia che stride sullo specchio. Adesso dice giù le tasse. Ma non puoi essere quello che alza le tasse per salvare il Paese e promette di ridurle per affrontare la campagna elettorale.
Sembra demagogia". Alla fine saranno i numeri a fare la differenza. E se saranno pochi, il segretario democratico sarà costretto all'accordo coi centristi. Vendola e Renzi permettendo.Twitter: @domenicoferrara
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