Responsabilità civile, l'ultimatum di Alfano: "Non si chieda fiducia"

Il segretario del Pdl ribadisce la necessità di modificare la "norma salva-Penati". E avverte: "Niente fiducia sulla responsabilità civile". Severino: "Presto per parlarne"

Responsabilità civile,  l'ultimatum di Alfano: "Non si chieda fiducia"

"Interverremo al Senato per provare a correggere in meglio" il ddl anticorruzione, licenziato ieri alla Camera. A parlare è il segretario del Pdl Angelino Alfano, che in conferenza stampa sottolinea come il suo partito abbia "votato la fiducia" perché ritiene "che la corruzione vada contrastata duramente, ma al Senato" tenterà comunque modifiche e miglioramenti al testo.

Il segretario Pdl è particolarmente interessato a capire "se è vero che c'è la norma 'salva Penati' e se ce ne sono altre contra personam", ovvero se il nuovo ddl anti-corruzione, con l'introduzione della riduzione di pena e della prescrizione per il reato di concussione per induzione, finirebbe poi per favorire Filippo Penati, ex braccio del desto del segretario democrat Bersani. In questo caso il Pdl interverrà "per modificarle".

Il segretario Pdl ribadisce anche la linea annunciata alla Camera da Cicchitto nella giornata di ieri e invita "il governo a non porre la fiducia sulla norma che introduce la responsabilità civile dei magistrati al Senato, altrimenti se ci sarà da scegliere se stare con il governo o con i cittadini il Pdl sceglierà di stare dalla parte dei cittadini e non voteremo la fiducia".

Sulle responsabilità civile delle toghe non si devono fare passi indietro: "È giusto - ha sottolineato - il principio di chi sbaglia paga e devono pagare anche i magistrati".

Al segretario Alfano risponde il ministro della Giustizia Paola

Severino, che ritiene "prematuro parlare di fiducia". "Ne discuteremo con i partiti", spiega, aggiungendo: "Credo di essere sempre stata un ministro aperto al dialogo con tutte le parti interessate alla riforma".

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