Guai a smorzare gli entusiasmi della sinistra che immagina chissà quale rivoluzione dopo la risicata vittoria di Alessandra Todde in Sardegna, ma una comunicazione di servizio va fatta al Pd: essersi fatti prendere dalla frenesia e dalla gasatura del momento potrebbe essere stata un mossa non proprio opportuna, vista l'agitazione che si registra nella base dem. All'interno dell'elettorato rosso c'è fermento: al disperato appello per il campo largo (ripartito in tempo zero) sono seguite reazioni tutt'altro che accomodanti. Quella che sembrava una via in discesa dopo il trionfo in Regione si conferma essere invece un percorso pieno di ostacoli e insidie.
Già nella serata di ieri sono arrivati puntuali gli inviti a compattare il fronte rosso per tentare di porre fino al "vento Meloni", ignorando però non solo che il voto è locale (e non nazionale) ma anche che le liste del centrodestra nel loro insieme hanno ottenuto più voti di quelli della sinistra. A inaugurare le danze per fare da sponsor al campo largo è stato l'intramontabile Dario Franceschini: "La Sardegna indica che la strada imboccata tra mille difficoltà nel settembre 2019 era quella giusta. Ora va percorsa con convinzione e generosità". Gli ha fatto eco Matteo Orfini, deputato del Partito democratico: "La destra si può battere. Grazie Sardegna". Ed è tornato a farsi sentire addirittura l'ex segretario Nicola Zingaretti: "Ennesima conferma: uniti si può vincere, divisi si perde sicuro". Anche Stefano Bonaccini, governatore dell'Emilia-Romagna, ha voluto spingere per l'asse giallorosso: "Adesso unire il centrosinistra e costruire l'alternativa nel Paese. Forza e coraggio".
La prima doccia gelata è arrivata da Giuseppe Conte che, in un post pubblicato sul proprio profilo Facebook, ha rivendicato il successo in Sardegna e ha lanciato un avvertimento chiarissimo: "Non servono ammucchiate, campi larghissimi e minati". Parole che intaccano il clima di totale entusiasmo e che di fatto mettono un freno al desiderio del Pd di riunire quanti più partiti sotto lo stesso cappello. In tutto ciò non può passare inosservata la rivolta social di chi non ha nascosto il proprio disappunto per una strategia ritenuta fallimentare.
Sul tavolo della discussione non vi è il risultato finale delle elezioni regionali in Sardegna (in cui comunque ha vinto la sinistra) ma il piano d'azione messo in atto dal Pd. La critica avanzata è eloquente: l'affermazione è arrivata candidando come presidente la grillina Alessandra Todde, eppure il peso dei singoli partiti restituisce la fotografia del Movimento 5 Stelle sotto l'8% e del Partito democratico a un passo dal 14%. La base dem chiede pertanto di rivedere gli equilibri interni e di evitare una strada che da tempo è stata intrapresa: inseguire il M5S e farsi dettare l'agenda politica da Conte.
Complimenti, il partito di maggioranza, fa eleggere il presidente del partito che ha meta' dei vostri voti e che si prenderà i meriti, dei veri geni. Auguri, pentito amaramente di avervi votato, ma anche basta, voi state pure con i 5*.
— Marcello Di Stefano (@Marcell41157833) February 26, 2024
Su X (ex Twitter) si leggono molteplici interventi che palesano irritazione per essersi piegati alla linea del Movimento: "Avete regalato la Sardegna a Conte! Altrove non succederà: voteremo in massa a destra, noi che votavamo il Pd quando era un partito serio. Siete pessimi"; "Se il Pd si allea con i 5S, io giuro che voterò la Meloni"; "Da persona di sinistra: non avrete mai il mio voto. Mai"; "Povero ex Pd. Ridotto ad elemosinare dai 5 Stelle".
Avete regalato la Sardegna a Conte! Altrove non succederà: voteremo in massa a destra, noi che votavamo il PD quando era un partito serio. Siete pessimi!
— Maria Carmen (@Ci1812) February 26, 2024
I mal di pancia sono diversi e non mancano sferzate attraverso commenti al veleno di cui Elly Schlein non potrà non tenere conto: "Conte ha rivendicato che la Todde è grillina mentre la Schlein piagnucolava parlando di alleanza. Un bel tacere…"; "Ha perso Schlein che si ritrova a fare sempre più la gregaria"; "L'esultanza per una grillina è la definitiva morte del Pd"; "Avete regalato ai grillini la Regione Sardegna, quando il Presidente poteva essere uno del Pd. I 5 Stelle hanno preso come voti di lista un misero 7% meno della metà dei vostri voti.
Non vi vergognate un po'?"; "I 5S hanno preso il 7% gli avete portato l'acqua con le orecchie"; "Uniti si può vincere, ma mai ammucchiate!". Un merito va riconosciuto al Partito democratico: aver creato malcontento anche con una vittoria. Niente male.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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