Bandiera di Hezbollah e kefiah: a Roma sfila l'odio antisemita

C'è anche una bandiera di Hezbollah e del Libano al corteo dei Pro-Pal che si sta svolgendo a Roma, a due giorni dalla Giornata della Memoria

Bandiera di Hezbollah e kefiah: a Roma sfila l'odio antisemita
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C'è anche una bandiera di Hezbollah e del Libano al corteo dei Pro-Pal che, al grido di "fuori i genocidi dalla storia", stanno attraversando le principali vie di Roma, a due giorni dalla Giornata della Memoria.

"A cosa serve ricordare lo sterminio del popolo ebraico se dagli errori non si è imparato niente, se gli oppressi di 80 anni fa sono diventati gli oppressori del popolo palestinese?”, dice davanti a quasi 2mila manifestanti il portavoce degli studenti palestinesi Maya Issa,che aggiunge:“A cosa serve sapere che cosa è un campo di concentramento se Gaza è diventato il più grande campo di concentramento?”. Maya Issa, poi, chiarisce: “Noi riconosciamo e commemoriamo la Shoah ma allo stesso modo va riconosciuto e insegnata la Nakba. Non esistono genocidi di serie A e di serie Z. Agli ebrei in Italia vorrei dire 'siete dalla parte sbagliata della storia, essere ebrei significa stare dalla parte degli oppressi"'. I Giovani palestinesi d'Italia, proprio in questi giorni, avevano lanciato un appello sui social in cui si sottolineava l’esigenza di non ricordare solo la Shoah, ma anche quel che succede in Palestina e i contesti “dove l'imperialismo occidentale ha prodotto morte e devastazione attraverso i propri progetti coloniali". Ma non solo.

"La causa palestinese prosegue fino alla liberazione totale della Palestina dal fiume al mare", sostengono i Giovani palestinesi d'Italia che scendono in piazza per la prima volta dall’inizio della tregua. "Giornata della memoria, fuori i genocidi dalla storia", si legge sullo striscione d'apertura del corteo e anche il manifesto "Gerusalemme aeterna caput palestinese" non lascia libertà d’interpretazione. "I nostri esempi sono i partigiani palestinesi. I fascisti li appendiamo a testa in giù a piazzale Loreto", urlano gli studenti di Osa arrivati in piazza con lo striscione "mai più genocidio, antifascismo è antisionismo". Tra gli altri manifestanti compaiono attivisti del Movimento degli studenti palestinesi, di Potere al Popolo, di Cambiare Rotta e dell'Unione democratica arabo palestinese. Tra le varie realtà scese in piazza ci sono anche il Fronte Comunista (FC) e il Fronte della Gioventù Comunista (FGC) che hanno sfilato dietro uno striscione con lo slogan "Non c'è 'pacè senza Palestina libera!" e la falce e il martello in bella vista. Le foto del ministro della Difesa Guido Crosetto, della premier, della segretaria Pd Elly Schlein nonché del verde Angelo Bonelli, immortalati con le impronte della mani verniciate di rosso e la scritta "guerrafondai" fa da sfondo agli slogan contro il governo e contro Israele:"La tregua non cancella i crimini, Palestina libera", "Via Israele dalla Palestina", "Siamo tutti antisionisti", "mai più genocidi", "antifascismo è antisionismo". Non manca il noto "ora e sempre resistenza" cui segue l'immancabile "Bella Ciao"."La nostra strada è la lotta, l'antifascismo militante e quotidiano, nelle scuole e nelle università.

Non lasceremo spazio ai fascisti, li appendiamo a testa in giù a piazzale Loreto", dicono gli studenti mentre fumogeni accessi riprendono i colori della bandiera palestinese. e mentre Donald Trump, Benjamin Netanyahu e persino Ursula von der Leyen vengono definiti "assassini".

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