Era arrivata la papamobile, era arrivato il cerimoniere, erano arrivati i malati sulle carrozzine e i tanti bambini sofferenti che lo aspettavano pieni di speranza sotto il sole. Era arrivato il cardinale Angelo Scola, da presidente dell'Istituto Toniolo ospite pronto a spalancare le porte del Policlinico Gemelli di Roma. Ma non è arrivato lui, l'attesissimo Papa Francesco. Prima un ritardo di mezz'ora, poi la Messa e la visita sono state annullate. Qualche attimo di preoccupazione per la sua salute, fino alle rassicurazioni: è solo un forte mal di testa. Sollievo e delusione insieme.
«Per un'improvvisa indisposizione il Santo Padre non si reca al Gemelli. Il cardinale Scola celebrerà la Messa e pronuncerà l'omelia preparata dal Santo Padre» la nota della sala stampa vaticana. E alla fine della celebrazione l'arcivescovo di Milano ha mandato «un grande abbraccio al Papa, perché presto superi questa indisposizione». Meno affettuosa la reazione dei vertici del Policlinico. «Siamo sconcertati per l'annullamento all'ultimo minuto della visita del Papa al Gemelli, delusi soprattutto per i tanti pazienti» è il commento a caldo del direttore, Maurizio Guizzardi.
Non è la prima volta che il Papa annulla un appuntamento pubblico. Nel giugno 2013 aveva fatto rumore la sua sedia vuota al concerto di chiusura dell'Anno della fede in suo onore: cardinali e autorità erano schierati, ma lui aveva disertato per restare a colloquio con gli ambasciatori vaticani. Nella gran parte dei casi successivi la giustificazione è stata un'indisposizione. Nel febbraio scorso il Papa ha annullato la visita tra i suoi sacerdoti al Seminario maggiore di Roma. Al santuario del Divino Amore doveva arrivare domenica 18 maggio, ma qualche giorno prima ha fatto sapere che non sarebbe andato per non stancarsi troppo in vista del pellegrinaggio in Terra Santa. Il 9 giugno ha rinviato l'udienza al Csm: quel giorno ha concesso un'intervista a un giornale spagnolo. Questo evento ne ricorda da vicino un altro: quando il 4 dicembre scorso la delegazione dell'Expo è stata rimandata indietro dal Vaticano a Milano all'ultimo momento, senza essere ricevuta. A guidare il gruppo era anche in quel caso il cardinale Scola. Allora come oggi un'indisposizione. Poi il Papa aveva telefonato all'arcivescovo di Milano per scusarsi, prima di fissare una nuova udienza.
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