Pochi minuti dopo l'uscita della notizia del rinvio a giudizio la sinistra spara a pallettoni contro il governo, chiedendo le dimissioni di Daniela Santanchè. Inutile parlare di garantismo e del fatto che un rinvio a giudizio non equivalga ad una condanna anticipata. Schlein, Conte, Fratoianni fanno scattare subito il plotone di esecuzione mirando contro il ministro del Turismo.
"Daniela Santanchè è stata rinviata a giudizio - osserva la segretaria del Pd Elly Schlein -. Appena una settimana fa Giorgia Meloni diceva di voler aspettare la decisione della magistratura: ora è arrivata. Non può più continuare a far finta di niente. Lei, che quando era all'opposizione chiedeva le dimissioni per molto meno, ora che fa? Cambia idea anche su questo? Una Presidente del Consiglio non può usare due pesi e due misure, soprattutto verso gli amici che lei ha voluto al governo e per cui adesso è politicamente responsabile. Il processo farà il suo corso per accertare se è colpevole, ma quando le accuse sono così gravi chi ricopre le più alte cariche istituzionali deve fare un passo indietro. Daniela Santanchè si dimetta. E Giorgia Meloni deve pretendere le sue dimissioni".
Giuseppe Conte tira in ballo la premier Meloni. "Noi insistiamo per le dimissioni immediate della Ministra, senza volere anticipare l’esito dei processi penali. Ma un partito come Fratelli d’Italia, che ogni giorno grida allo scandalo sul periodo Covid e che fa la guerra a persone in difficoltà accusandole di fare i 'furbetti' con i sussidi dello Stato, poi tiene al suo posto una ministra che dalle evidenze sin qui emerse avrebbe fatto la ’furbonà truffando lo Stato con i fondi Covid? - aggiunge -. È assolutamente indecoroso per le istituzioni di governo che la Ministra rimanga lì. Meloni, che in passato chiedevi le dimissioni di tutti i ministri per molto meno, oggi che fai, continuerai a fischiettare indifferente? Non avverti neppure adesso un sussulto di dignità che ti spinga finalmente a tutelare l’immagine e l’onore delle istituzioni?".
Identica la posizione di Nicola Fratoianni dell'Alleanza Verdi Sinistra (Avs): "Chi rappresenta lo Stato non può stare in una condizione del genere. È da oltre un anno, dopo l'inchiesta di Report e anche di altri media, e da quando arrivò a mentire perfino nell'Aula del Senato, che ne chiediamo le dimissioni immediate dal governo Meloni. Su questo abbiamo raccolto oltre 50mila firme di cittadini. È una questione di dignità e rispetto delle Istituzioni. E se Santanchè non ha la sensibilità e la responsabilità di assumere questo gesto a tutela dell' onorabilità dello Stato, tocca alla Presidente del Consiglio Meloni assumersi la responsabilità. Le istituzioni - conclude Fratoianni - non sono il salotto di casa propria e vanno rispettate".
«Daniela Santanchè deve dimettersi subito", tuona Angelo Bonelli, co-portavoce di Europa Verde e parlamentare AVs. "La decisione della Procura di Milano di rinviare a giudizio la ministra del Turismo è la conferma che la sua permanenza nel governo è ormai inaccettabile. Uno scandalo. Può Santanchè ricoprire cariche pubbliche nonostante le numerose inchieste che la coinvolgono? Per onore e dignità delle istituzioni - prosegue - dovrebbe essere la premier Meloni a chiederne le dimissioni: il permanere della Santanchè alla guida del ministero del Turismo sarebbe un fatto gravissimo che non può essere nascosto dietro un falso garantismo bensì con la difesa della dignità delle nostre istituzioni".
"La notizia del rinvio a giudizio della Santanchè sul caso Visibilia ci colpisce", commenta il deputato dem e capogruppo Pd in commissione Lavoro alla Camera, Arturo Scotto. "Avevamo chiesto da tempo le sue dimissioni, prima che si esprimesse la procura.
Vale sempre la presunzione di innocenza, ma reputiamo che una ministra della Repubblica che avrebbe utilizzato la cassa Covid in maniera inappropriata non può rappresentare le istituzioni della Repubblica. Ci aspettiamo che la presidente Meloni le chieda di fare un passo indietro".
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