"Sbarchi ridotti del 65%". Così il governo ha invertito la rotta sui migranti

Le azioni di deterrenza e le collaborazioni con i Paesi del nord Africa hanno permesso al governo Meloni di ridurre il numero di sbarchi rispetto al 2023 e al 2022

"Sbarchi ridotti del 65%". Così il governo ha invertito la rotta sui migranti
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Nonostante gli attacchi subiti dal governo Meloni, le strategie attuate da questo esecutivo sembrano aver trovato applicazione per diventare un utile deterrente per le partenze dei migranti dal nord Africa e, quindi, per gli sbarchi nel nostro Paese. Lo scorso anno, dal 1 gennaio a oggi, sono stati oltre 14.4mila i migranti che avevano messo piede nel nostro Paese. A oggi invece, le persone che sono arrivate via mare in Italia sono state poco più di 4.2mila. Numeri che sono il frutto degli accordi che il governo Meloni ha stretto con i Paesi del nord Africa ma anche dell'accordo con l'Albania, che dovrebbe essere operativo già nei prossimi mesi. Le notizie su quanto accade in Italia rimbalzano quasi in tempo reale dall'altra parte del Mediterraneo e la consapevolezza che il vento sia cambiato nel nostro Paese diventa un deterrente importante per chi cerca di raggiungere l'Italia e l'Europa.

"Dall'inizio dell'anno al 19 febbraio si registra una netta riduzione dei migranti sbarcati, pari al 65% in meno rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, con un calo anche rispetto ai numeri del 2022", ha dichiarato il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, rispondendo in Aula alla Camera ad un'interrogazione sulle iniziative volte a ridurre ulteriormente gli sbarchi di immigrati irregolari sulle coste italiane. Davanti a questi numeri, ha proseguito il titolare del Viminale, "è ragionevole ritenere che siamo in presenza di un oggettivo segnale positivo, se si considera che quello in corso è il quinto mese consecutivo in cui si registra una sensibile riduzione degli sbarchi rispetto all'analogo periodo dell'anno precedente".

Un primo segnale di inversione della rotta si è iniziato ad avere a ottobre del 2023, quando i numeri degli sbarchi sono stati sensibilmente inferiori rispetto a quelli dell'anno precedente. Da quel momento si è assistito a una graduale diminuzione che il governo intende mantenere anche nei prossimi mesi, in vista del beltempo che, come da tradizione, agevola le partenze. In nord Africa è già ripartita la propaganda a tappeto delle organizzazioni dei convogli di migranti illegali, che facendo leva sui sentimenti reconditi, soprattutto dei giovanissimi, cercano di guadagnare quanto più possibile sulla pelle di chi è disposto a tutto per lasciare l'Africa.

"Un elemento centrale della credibilità delle politiche migratorie resta la fermezza nei confronti di coloro che non hanno titolo a permanere in Italia, mediante l'intensificazione delle azioni di controllo del territorio e delle iniziative di rafforzamento delle attività di rimpatrio degli irregolari", ha concluso il ministro, rivendicando quanto sta facendo questo governo.

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