Il tema dell’abbassamento della soglia elettorale per le elezioni europee non è mai stato in agenda. Questo il senso della nota del ministro per la Sovranità alimentare Francesco Lollobrigida, Fdi. «Non esiste alcuna proposta depositata o discussa nell’ambito della maggioranza che preveda modifiche della soglia di sbarramento per le elezioni europee. Le illazioni giornalistiche su presunti dossier sono prive di fondamento», afferma il ministro dell’Agricoltura. Lollobrigida poi attacca: «L’agitazione isterica di alcuni opinionisti risulta non solo ingiustificata, ma ne qualifica anche la incapacità di approfondimento e doverosa verifica delle notizie. Infine stupisce che alcuni, anche nel centrodestra, commentino notizie infondate probabilmente diffuse solo al fine di divaricare una maggioranza coesa come non mai». Per accedere agli scranni di Strasburgo e Bruxelles, servirà il 4%: fine della fiera.
Matteo Salvini, ieri in mattinata, è stato lapidario su Rtl 102.5: «La legge è questa e non cambia, si voterà il prossimo giugno e non è serio cambiare la legge elettorale per le europee un anno prima delle elezioni. L’ultima delle preoccupazioni mie, della Lega e del governo è cambiarla, per fare più confusione. Quella è e quella rimane». La maggioranza è concentrata sulla legge di bilancio, per cui sta già lavorando da settimane.
In ogni caso, è stato pubblicato uno studio ad opera di You Trend, Cattaneo e Zanetto. Un lavoro che fotografa cosa accadrebbe se la soglia di sbarramento fosse abbassata al 3% (novità che per ora viene richiesta soltanto dall’Alleanza Verdi-Sinistra). In estrema sintesi, lo studio dimostra come i seggi verrebbero rubati dai piccoli partiti ai grandi, centrodestra compreso. E questo per via del sistema proporzionale puro con cui si vota alle elezioni europee. Sul profilo Twitter di YouTrend è spuntata questa sintesi: «Basandosi sulla media dei sondaggi attuali, con l’abbassamento della soglia di sbarramento al 3%, Azione e AVS eleggerebbero 3 eurodeputati ciascuno. FdI perderebbe 2 seggi, mentre Pd, M5S, Lega e Forza Italia dovrebbero invece rinunciare a un eletto ciascuno».
Pure il Pd si è fatto i conti, e ha capito a sua volta che perderebbe degli scranni. E quindi incalza. «La discussione sulla soglia del 3% per l’accesso al Parlamento europeo mi sembra surreale e fuori luogo.
In ogni caso mi sembra che anche su questo nella maggioranza non ci sia accordo», osserva Francesco Boccia. Questo dopo due giorni di sostanziale silenzio sul tempo.
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