Tutti assolti tranne Giovanni Consorte e Ivano Sacchetti. Per gli ex vertici dell'Unipol la condanna è stata, comunque, notevolmente abbassata. Termina con un colpo di scena il giudizio di secondo grado del processo sulla mancata scalata alla Bnl. Nel pomeriggio i giudici della seconda sezione della Corte d’Appello hanno assolto tutti gli imputati, in particolare dall’accusa di aggiotaggio. Tra gli altri sono stati assolti Francesco Gaetano Caltagirone, Carlo Cimbri e Antonio Fazio.
È un verdetto che cancella la sentenza di primo grado quello pronunciato il 31 ottobre scorso dai giudici della corte d’appello di Milano nei confronti degli imputati del processo per la tentata scalata di Unipol a Bnl. In primo grado erano stati condannati 13 imputati. Undici di questi sono stati oggi assolti. Le uniche due pene riguardano Consorte e Sacchetti, condannati rispettivamente a un anno e sette mesi e un anno e sei mesi di carcere. Pene comunque molto ridotte rispetto a quelle che gli erano state comminate in primo grado (tre anni e dieci mesi a Consorte e tre anni e sette mesi a Sacchetti) dal momento che i giudici hanno assolto tutti gli imputati dal reato di aggiotaggio perché "il fatto non sussiste".
Sono quindi stati assolti l'attuale amministratore delegato di Unipol Carlo Cimbri (in primo grado condannato a tre anni e sette mesi), il parlamentare Vito Bonsignore (in primo grado condannato a tre anni e sei mesi), gli immobiliaristi Danilo Coppola, Stefano Ricucci e Giuseppe
Statuto (entrambi condannati in primo grado a scontare tre anni e sei mesi di carcere). Tra le società, tuttavia, l'Unipol dovrà pagare una sanzione pecuniaria di 420mila euro "collegata" alla condanna dei suoi ex vertici.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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