Mal di pancia nella maggioranza. A provocarlo è stato Mario Monti che ha chiesto a Letta un’accelerazione sulle riforme. Senza risposte, ha detto l'ex premier, Scelta Civica è pronta a uscire dalla maggioranza. Sulla polemica è intervenuto anche il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, che da Zagabria ha gettato acqua sul fuoco, dicendo che fatica "a prestare a Mario Monti un volto minaccioso". Poi il Capo dello Stato ha aggiunto che le parole del Professore, lungi dall’essere una minaccia, volevano essere "uno stimolo" nei confronti del governo.
Ma i capigruppo di Scelta civica alla Camera e al Senato, Lorenzo Dellai e Gianluca Susta, non desistono. In una lettera indirizzata a Letta puntualizzano le posizioni anticipate da Monti: "Proprio perché Scelta Civica, prima di altri, ha ritenuto che un momento di tregua nella contesa politica potesse recuperare l’indispensabile coesione per affrontare le grandi difficoltà che abbiamo ancora di fronte, e proprio perchè riteniamo che questo clima di collaborazione debba continuare in presenza di una frammentazione politica non superata, chiediamo di organizzare una serie d’incontri politici tra le forze parlamentari che sostengono il governo da te presieduto per precisare nei dettagli il patto di governo che ci lega in questa maggioranza".
"Siamo certi - puntualizzano Dellai e Susta - che l’alto profilo che hai voluto conferire a questo comune sforzo fin dalla sua presentazione alle Camere, seguendo anche le indicazioni del Capo dello Stato, che mantengono interamente la loro validità, debba essere il punto di riferimento per le prossime decisioni della maggioranza".
"Per questo - proseguono gli esponenti di Scelta Civica - confidiamo che vorrai accogliere questa nostra richiesta, che ha lo scopo - assicurano - di rafforzare e non certo di mettere in discussione il governo che anche Scelta Civica ha contribuito a far nascere".
Ribadendo "stima e rinnovata fiducia", Dellai e Susta dicono a Letta che "l’intensità del lavoro parlamentare che accompagna questa delicata stagione politica, richiede, a nostro avviso, una più puntuale definizione del programma di governo, sulla base delle indicazioni formulate al momento della presentazione dello stesso alla Camere".
"L’eccezionalità di questa maggioranza e la responsabilità dimostrata dalle principali forze politiche nei confronti del Paese, non possono - si sottolinea - essere vanificate nè da un protagonismo esasperato, generatore di continue e spesso inutili fibrillazioni, nè da un clima di campagna elettorale permanente che rischia di riportare velocemente a elezioni che, verosimilmente, riproporrebbero condizioni di difficile governabilità, a scapito, nuovamente, del Paese".
L'Udc polemizza con Scelta civica
"Sarò inguaribilmente affezionato alla vecchia politica - afferma il segretario dell’Udc, Lorenzo Cesa - ma se la nuova consiste nel chiedere vertici al presidente del Consiglio, che mi ricordano tanto quelli della Prima Repubblica, non so in cosa consista il cambiamento. La prima regola dovrebbe essere quella di coinvolgere i senatori e i deputati che non
possono apprendere dai giornali svolte politicamente così significative senza che i gruppi parlamentari ne abbiano mai discusso. Noi a fibrillare Letta non ci stiamo, perché significherebbe mettere ancora più in difficoltà il Paese". Anche Pier Ferdinando Casini raccomanda massima prudenza: "Monti ha sperimentato sulla sua pelle quanto possono essere dannose le fibrillazioni in una maggioranza. Una forza politica - ha aggiunto l'esponente dell’Udc - deve esercitare la sua responsabilità come tutti siamo chiamati a fare".
E il Pdl non è da meno
"Aggiustando un po' il tiro rispetto alle dichiarazioni di Monti - afferma la deputata del Pdl Deborah Bergamini - i capigruppo di Scelta Civica, nella loro funzione di stimolo, chiedono sostanzialmente una più precisa indicazione del programma alla base della composita alleanza che guida il Paese, più chiarezza e più collegialità nelle decisioni. Insomma, esattamente ciò che abbiamo sostenuto noi quando, per aver chiesto il rispetto degli accordi su Iva e Imu, siamo stati accusati di fuoco amico e ci siamo sentiti definire da molti degli irresponsabili".
Vertice di maggioranza giovedì
Alla fine il vertice di maggioranza, chiesto a gran voce da Scelta civica, si terrà giovedì mattina a palazzo Chigi.
Alla riunione parteciperanno il premier Enrico Letta, il vicepremier Angelino Alfano, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Filippo Patroni Griffi e i capigruppo di maggioranza di Camera e Senato. Le convocazioni sono partite dal ministro per i Rapporti con il Parlamento Dario Franceschini e l’incontro è fissato per le 8.30.
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