Pur di cancellare la figuraccia con la quale i giallorossi si sono clamorosamente spaccati tre giorni fa durante i funerali di Stato di Silvio Berlusconi (il Pd ci era andato, i 5 Stelle no), il centrosinistra tenta disperatamente di ricompattarsi in occasione della manifestazione intitolata "#BastaVitePrecarie", organizzata a Roma dal Movimento 5 Stelle. Reddito di cittadinanza, Superbonus, ambientalismo radicale, stop armi in Ucraina: tutti i temi più sensibili ai grillini prendono quota per un intero pomeriggio capitolino, tra piazza della Repubblica e Largo Corrado Ricci. Un corteo al quale - dopo l'incredibile pantomima delle ultime ore - ha voluto partecipare all'ultimo momento anche Elly Schlein, nuovamente insieme a Giuseppe Conte in una stessa passerella politica dopo quella andata in scena a Firenze lo scorso 4 marzo contro l'improbabile ritorno del fascismo.
"Grazie per essere venuta", sussurra l'ex presidente del Consiglio alla segretaria del Partito Democratico mentre i due si abbracciano. Cento giorni dopo, l'ammucchiata rossa si ritrova quindi al "gran" completo stante anche la presenza di Nicola Fratoianni (Sinistra Italiana) e dei Verdi. Le ossa rotte con le quali le opposizioni sono uscite da tutte le competizioni elettorali negli ultimi nove mesi non fanno desistere Conte dal ripetere il solito refrain contro il governo. "Non è la piazza del Movimento 5 Stelle - tiene a precisare - ma è la piazza della maggioranza del Paese che vede che il governo non ha proposte, non ha soluzioni, ma guarda solo ad alcuni interessi dei soliti ricchi e potenti". E ci vuole fegato per potere esclamare questo dopo i risultati schiaccianti alle urne dal 25 settembre scorso a oggi a favore di un centrodestra saldamente a Palazzo Chigi.
Conte intona soliti slogan, ma con Schlein è spaccatura profonda
Ma adesso la foto di gruppo di Elly e di Giuseppi si rende quanto mai necessaria, anche in vista dell'ultimissima battaglia locale nei seggi prima della sosta estiva: le Regionali tra otto giorni in Molise, dove Pd e 5 Stelle hanno deciso di convergere su uno stesso candidato presidente. Ecco poi arrivare - dopo l'elogio agli ecovandali di Ultima Generazione per la loro "giusta causa" il punto di contrasto politico contro Giorgia Meloni e i suoi ministri espresso dal leader del M5s: "Il governo ha commesso un errore colossale il Primo maggio introducendo il decreto precarietà". Pazienza se il decreto licenziato dall'esecutivo lo scorso primo maggio preveda aumenti in busta paga - grazie al taglio del cuneo fiscale - gli incentivi per le assunzioni, l'introduzione dell'assegno di inclusione, la salita dei fringe benefit detassati per quanto riguarda i lavoratori dipendenti con figli a carico. Pazienza se tutti i dati macro-economici stiano dando ragione alle politiche dell'esecutivo, proprio a partire dal livello dell'occupazione.
E pazienza anche se, in realtà, i dem e i pentastellati siano ancora nettamente divisissimi su tantissimi temi: proprio a Roma c'è ancora in ballo la costruzione del termovalorizzatore (che Gualtieri vuole e i 5 Stelle no), il punto spinosissimo sull'invio delle armi in Ucraina, le recenti nomine Rai, l'elezione dei giudici amministrativi e poi ancora - più in definitiva - un'alleanza strutturale tra i due partiti che stenta assolutamente a decollare. Del resto fu lo stesso Conte a gelare la Schlein, risucchiata oggi nel festival dell'estremismo pentastellato, sulla possibilità di una coalizione duratura da costruire da qui alle prossime elezioni Politiche.
Per ora, quello che rimane, è una photo opportunity (anche parecchio sbrigativa) che conferma il messaggio che gli elettori stanno lanciando in continuazione dallo scorso autunno: con questi avversari, il governo può dormire sonni tranquilli.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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