"Schlein? Senza di me al Parlamento Ue solo in gita. E su Calenda...". Tutte le bordate di Renzi

Il senatore di Firenze sferza il segretario del Pd: "Con la sua linea massimalista si aprono degli spazi per noi". Poi pungola anche il leader di Azione: "Attacca con toni tipici dei grillini"

"Schlein? Senza di me al Parlamento Ue solo in gita. E su Calenda...". Tutte le bordate di Renzi
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L'asse sbilanciato del tutto a sinistra del nuovo Partito democratico, il vittimismo di Carlo Calenda e il suo relativo atteggiamento che a tratti ricorda quello del Movimento 5 Stelle. Sono queste le tre principali questioni per cui Matteo Renzi ha voluto usare parole chiare, che vanno dritte al punto e che sferzano i diretti interessati. L'ex presidente del Consiglio, intervenuto a In onda su La7, è stato interpellato anche sulle dinamiche delle opposizioni e ha messo in evidenza la sua idea rispetto alle altre forze politiche.

La bordata alla Schlein

Renzi innanzitutto ha voluto fare un passo indietro, volgendo lo sguardo al passato per tirare una bordata all'indirizzo di Elly Schlein: "Da capo del Pd presi il 40% ed entrò al Parlamento europeo". Un risultato negativo avrebbe invece costretto l'attuale segretario del Pd a intraprendere una strada differente, motivo per cui il senatore di Firenze ha voluto togliersi qualche sassolino dalla scarpa: "Allora il Parlamento europeo lo avrebbe visto in gita scolastica".

Il leader di Italia Viva ha rivendicato le scelte della sua epoca, citando ad esempio quella sulle unioni civili. Eppure in quel periodo "una parte del Pd che amava la ditta più del Paese" ha deciso di fare la guerra nei suoi confronti e di prendere via via le distanze dai progetti di allora. Non poteva mancare una stoccata verso la linea, definita "massimalista", con cui Schlein ha trionfato alle primarie dem. "Si aprono degli spazi per noi, lei farà concorrenza a Conte", ha aggiunto.

L'attacco a Calenda

Nelle ultime ore continuano a tenere banco le perenni punzecchiature a distanza tra Azione e Italia Viva che, dopo aver fatto saltare il percorso del partito unico, battibeccano ormai ogni giorni dando dimostrazione che i continui litigi sono animati da questioni personali. I rapporti sono sempre più tesi anche dopo che la deputata Naike Gruppioni e la consigliera regionale emiliana Giulia Pigoni hanno deciso di voltare le spalle a Carlo Calenda per sposare la causa di Matteo Renzi.

Il senatore di Firenze ha confermato che prenderà parte alla riunione dei senatori, convinto che ci sia lo spazio politico per il Terzo Polo che però a suo giudizio è stato interrotto dal leader di Azione: "All'improvviso ha deciso di attaccare con toni che sono tipici dei grillini". E non ha rinunciato a un'altra frecciatina al veleno per quelle che reputa retromarce assai frequenti. "Carlo ha detto di no e oggi ha detto il contrario, cambia idea", ha affermato in merito all'ipotesi del progetto Renew Europe in Italia.

Il percorso condiviso appare progressivamente in salita con il passare dei giorni. Renzi ha messo le mani avanti: "L'atteggiamento giustizialista, che mi si aggredisca sul piano della mostrificazione non lo accetto".

Infine ha rispedito al mittente la tesi secondo cui Il Riformista sarebbe ossessionato da Calenda tanto da parlarne praticamente ogni giorno: "Di Calenda non parliamo quasi mai, questa è una cosa che a chi legge Il Rifomista non credo che manchi".

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