Renzi-Calenda sono ormai agli sgoccioli. Verso il divorzio

L'ultimo nome di peso a cambiare "posizione" è stato quello di Naike Gruppioni, che ha lasciato Azione per Italia viva

Renzi-Calenda sono ormai agli sgoccioli. Verso il divorzio
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L'ultimo nome di peso a cambiare «posizione» è stato quello di Naike Gruppioni, che ha lasciato Azione per Italia viva. L'ennesimo strappo, l'ennesimo «incauto» acquisto da parte del gruppo guidato da Matteo Renzi. Con buona pace del suo quasi ex alleato all'interno del Terzo Polo, Carlo Calenda. L'ultimo atto del divorzio tra Azione e Italia Viva potrebbe essere scritto nelle assemblee dei gruppi parlamentari, prima al Senato e poi alla Camera. E anche sulle convocazioni delle riunioni va in scena l'ennesimo scontro. La capogruppo Raffaella Paita aveva infatti fissato quella di Palazzo Madama per ieri, ma Calenda ha fatto sapere che alcuni senatori del partito erano già impegnati in Emilia Romagna. Paita allora l'ha spostata a domani sera commentando infastidita: «Trovo cinico che si citi la questione alluvione come motivazione per rinviare la riunione».

Se i nervi salteranno è possibile che accada ciò che Renzi si sta augurando da tempo: la costituzione di un gruppo parlamentare di Italia viva. Costringendo, di fatto, i pochi superstiti di Azione a finire nel gruppo Misto. E anche alla Camera, dove pur non hanno i numeri per dettar legge, quelli di Italia viva hanno già promesso di rendere difficile il lavoro di capogruppo a Matteo Richetti. E per la sua successione il gruppo di Renzi spinge per i nomi di Enrico Costa o Mara Carfagna.

D'altronde sono in molti a sostenere che da parte di Calenda c'è un forte pressing nei confronti di Beatrice Lorenzin e Cateno De Luca per aiutarlo ad avere i numeri per costituire un gruppo a Palazzo Madama. Ma lo stesso De Luca, intanto, è dato come possibile alleato di Renzi per le prossime elezioni europee per le quali Azione e Italia viva correranno separati.

L'ultima «provocazione», secondo Calenda, risiede in un articolo del Riformista che parla di una secessione all'interno del gruppo romano di Azione. «Oggi, come ieri - scrive con pungente ironia su Twitter - tonnellate di retroscena imbeccati e Il Riformista che svolge il suo nobile ruolo di giornale indipendente».

«Non replico alle invidie e agli attacchi, chiedo che si vada avanti sul progetto di una grande casa riformista - è la risposta di Renzi - , la mancanza di rispetto verso le persone è il marchio di fabbrica dei giustizialisti, non dei liberali».

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