I primi a vergognarsi del progetto di Mario Monti sono gli stessi montiani. Mentre i sondaggi sanciscono il lento erodersi dei consensi del Professore, gli stessi candidati della coalizione centrista iniziano a spendersi per la sinistra e invitano a votare altri candidati rispetto a quelli proposti dalla lista "Scelta civica". Dopo l'endorsement di Ilaria Borletti Buitoni, capolista nella circoscrizione Lombardia 1 per la lista Monti, per Umberto Ambrosoli, candidato della sinistra alla Regione Lombardia, si moltiplicano le dichiarazioni che sfiduciano Gabriele Albertini e voltano le spalle all'agenda del premier.
Pietro Ichino, il giuslavorista candidato al Senato in Lombardia con la lista Monti, voterà il canidato della sinistra alla presidenza della Lombardia. Si allunga la lista delle personalità di spicco dei montiani, dopo la Borletti Buitoni, a decidere di non votare Albertini (leggi l'editoriale sul suo sito). Già in una intervista a Repubblica, l'ex senatore del Pd aveva detto che "le figure di Albertini e Ambrosoli rappresentano due aspetti e due tendenze di una stessa società civile ambrosiana, onesta, laboriosa, europeista, convinta della necessità di riformare profondamente il nostro paese per fargli raggiungere i migliori parametri europei". Ichino sa bene che tra i montiani molti hanno scelto da tempo di votare per Ambrosoli. la prima a rompere gli indugi e voltare le spalle al candidato scelto da Monti è stata appunto la Borletti Buitoni mandando su tutte le furie l'ex sindaco di Milano che si è sentito tradito dai continui appelli a fare il voto disgiunto in suo sfavore. "La mia a favore di Ambrosoli e non del candidato governatore Gabriele Albertini è stata una scelta personale che lo stesso Mario Monti ha detto merita rispetto", ha spiegato nei giorni scorsi l'ex presidente del Fai in una intervista al Giorno sottolineando che Ambrosoli propone molti di quelli che sono i temi del suo programma.
Il problema è che, uno dopo l'altro, sono sempre di più gli sfiduciati dal progetto presentato da Monti per la Lombardia. Si va dall'ex ministro per l'Integrazione Andrea Riccardi all'ex presidente delle Acli Andrea Olivero, per arrivare a tanti altri candidati significativi delle rappresentanze lombarde nella lista Monti al parlamento. Il sostegno ad Ambrosoli è netto. Le forze del civismo, insomma, abbandonano il progetto centrista per abbracciare quello della sinistra. I partiti del vecchio Terzo Polo restano col cerino in mano. Qualche sondaggista paventa addirittura il rischio che Gianfranco Fini e Pier Ferdinando Casini non riescano nemmeno ad affacciarsi alla Camera.
D'altra parte, le fotografie della sala vuota al Cinema Astor di Agrigento e del volto contrariato del leader del Fli davanti a una platea di appena cinquanta simpatizzanti la dice lunga sul risultato ottenuto dal progetto Monti per l'Italia.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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