Il 20 febbraio 2008 il Tribunale di Torino in sede
civile lo ha condannato a risarcire Fedele Confalonieri, presidente
di Mediaset, con 6.000 euro, a causa dell’articolo «Piazzale Loreto?
Magari» pubblicato nella rubrica Uliwood Party
su l’Unità il 6 luglio 2006
Nel giugno 2008 è stato condannato dal Tribunale di Roma in sede civile,
assieme al direttore dell’ Unità Antonio Padellaro e a Nuova
Iniziativa Editoriale, al pagamento di 12.000 euro più 6.000 di spese
processuali per aver descritto la giornalista del Tg1 Susanna Petruni
come personaggio servile verso il potere e parziale nei suoi resoconti
politici: «La pubblicazione- si leggeva nella sentenza - difetta
del requisito della continenza espressiva e pertanto ha contenuto
diffamatorio ».
Nel gennaio 2010 la Corte d’Appello penale di Roma
lo ha condannato a 1.000 euro di multa per il reato di diffamazione
aggravato dall’uso del mezzo della stampa, ai danni di Cesare Previti. Il reato, secondo il giudice monocratico,
sarebbe stato commesso mediante l’articolo «Patto scellerato tra
mafia e Forza Italia» pubblicato sull’ Espresso il 3 ottobre 2002. La
sentenza d’appello riforma la condanna dell’ottobre 2008 in primo
grado inflitta al giornalista ad 8 mesi di reclusione e 100 euro di
multa. In sede civile, a causa del predetto reato, Travaglio era
stato condannato in primo grado, in solido con l’allora direttore
della rivista Daniela Hamaui, al pagamento di 20.000 euro a titolo
di risarcimento del danno in favore della vittima del reato Cesare
Previti. Pochi giorni fa, in attesa della
sentenza di Cassazione, il reato è caduto in prescrizione grazie ad una
inspiegabile lentezza dei giudici a scrivere le motivazioni.
Il 28 aprile 2009 è stato condannato in primo grado dal Tribunale penale
di Roma per il reato di diffamazione ai danni dell’allora direttore
di Raiuno, Fabrizio Del Noce, perpetrato mediante un articolo
pubblicato su l’Unità dell’11 maggio 2007.
Il 21 ottobre 2009 è stato condannato in Cassazione ( Terza sezione
civile, sentenza 22190) al risarcimento di 5.000 euro nei confronti
del giudice Filippo Verde che era stato definito «più volte inquisito e
condannato» nel libro Il manuale del perfetto inquisito ,
affermazioni giudicate diffamatorie dalla Corte in quanto riferite
«in maniera incompleta e sostanzialmente alterata» visto il «mancato
riferimento alla sentenza di prescrizione o, comunque, la mancata
puntualizzazione delcarattere non definitivo della sentenza di
condanna, suscitando nel lettore l’idea che la condanna fosse
definitiva (se non addirittura l’idea di una pluralità di condanne)».
Il 18 giugno 2010 è stato condannato dal Tribunale di Torino- VII
sezione civile a risarcire 16.000 euro al presidente del Senato Renato
Schifani ( che aveva chiesto un risarcimento di 1.750.000 euro) per
diffamazione, avendo evocato la metafora del lombrico e della muffa a
Che tempo che fa il 15 maggio 2008.
L’11 ottobre 2010 Travaglio è stato condannato per diffamazione dal Tribunale di Marsala, per aver dato del figlioccio di un boss all’assessore regionale
siciliano David Costa, arrestato con l’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa e successivamente assolto in forma definitiva. Travaglio è stato condannato a pagare 15.000 euro.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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