Palazzo Madama deve chiudere: ha i mesi contati. Intanto, però, crea nuove poltrone e si mette a spendere quei soldi che il commissario alla Spending review Carlo Cottarelli ha caldamente invitata a tagliare. Non è, infatti, ancora approdato il disegno di legge Costituzionale sull’abolizione dei senatori che il presidente Piero Grasso ha nominato tre nuovi vicesegretari generali del Senato, nove direttori e l’avanzamento di altre categorie di personale per un totale di una ventina di promozioni. E i tagli? Niente da fare. E la riduzione dei costi della politica? Un bluff. Come se Palazzo Madama decidesse di spendere gli ultimi quattrini a disposizione.
Il personale già in forza a Palazzo Madama non era sufficiente? A far i conti in tasca a Grasso ci pensa Franco Bechis che su Libero mette nero su bianco l'esercito pubblico che lavora al Senato: 829 dipendenti a tempo indeterminato (419 uomini e 410 donne). Un bel numero se si pensa che a questi devono essere aggiunti i dipendenti esterni. Così, anziché ridurre coadiutori, assistenti e stenografi, Grasso si mette a promuovere a destra e a manca. Tanto che nemmeno la presidente della Camera Laura Boldrini ha tre vicesegretari. Eppure a Montecitorio siede il doppio dei parlamentari e lavora il doppio dei dipendenti.
Nonostante Grasso si lasci andare in promozioni superflue, i conti di Palazzo Madama sono in rosso. Tanto che in molti hanno ventilato al presidente del Senato di concedere sì le promozioni, ma senza aumentare gli stipendi.
Secondo le indiscrezioni riportate da Libero, "chi è proposto per la promozione ha ricevuto già un aumento di stipendio negli ultimi mesi per la funzione ricoperta, e la promozione ufficializzata lo renderebbe stabile, quindi con maggiori costi". Non solo. Le promozioni andranno poi a incidere sulle liquidazioni e sul trattamento pensionistico.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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