Mentre il Partito Democratico incorana Elly Schlein come suo nuovo segretario, c'è chi proprio non riesce a scorgere un futuro roseo per i dem, almeno non con l'attuale Pd. A esprimere tutto il suo malumore è Carlo De Benedetti, che nel corso dell'ultima puntata di Non è l'arena, trasmissione in onda su La7, si lascia andare a un vero e proprio sfogo.
"Ecco cosa mi fa inc*****"
Il Pd, infatti, continua a insistere sempre sugli stessi temi, e ciò potrebbe presto tradursi in un boomerang con effetti disastrosi. Un esempio lampante di cosa stia accadendo al partito, è il fatto che oggi i dem vincono ai Parioli, non più nelle periferie. Che fine ha fatto quel legame con il popolo di cui tanto il partito si vantava?
"Non ho dubbi che il partito democratico abbia conquistato la borghesia e perso il popolo. È un dato di fatto", afferma De Benedetti nel suo intervento. "Ed è proprio questo che mi fa incazzare", sbotta, rispondendo a una domanda di Massimo Giletti.
La fiducia a Elly Schlein
Quanto al nuovo segretario, Elly Schlein, De Benedetti dice di ritenerla una novità sostanziale. "L'ho incontrata più di una volta, la considero una persona appassionata di politica", spiega. Dopo aver espresso solo buone parole per lei, l'imprenditore afferma comunque che ciascuno deve essere giudicato per ciò che fa.
Duro il giudizio sugli altri partiti d'opposizione, guidati da Conte, Renzi e Calenda. Secondo Carlo De Benedetti tutti e tre rischiano di rimanere irrilevanti.
La posizione dell'editore di Domani sul nuovo segretario del Pd, del resto, era già chiara. Intervenuto alcuni giorni fa all'evento della Fondazione Corriere della sera, l'imprenditore aveva dichiarato che avrebbe votato Elly Schlein ma di non essersi presentato ai seggi "perché mia moglie avrebbe votato Bonaccini e così non sarebbe servito a nulla".
Malgrado la fortissima delusione nei confronti del Partito democratico, l'ingegnere aveva affermato di nutrire fiducia nel nuovo segretario. Una fiducia, tuttavia, che dovrà essere confermata o tolta, a seconda di quali saranno i passi futuri del partito. "Magari tra sei mesi ne dirò malissimo. Non so se riuscirà a muoversi nella giungla del Pd", aveva dichiarato.
Il Partito Democratico e il suo nuovo segretario si trovano dunque sotto la lente di ingrandimento. Con l'ultima stoccata al vecchio Pd, De Benedetti pare proprio aver voluto tirare la volata alla Schlein. Entrambi, del resto, paiono sulla stessa linea d'onda, specie per quanto riguarda una possibile nuova patrimoniale.
"Assolutamente, da sempre sono favorevole alla patrimoniale. L'ho dichiarato da 10 anni. Lo dichiaravo quando ero vicepresidente di Confindustria", è quanto dichiarato dal'imprenditore a Piazza Pulita.
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