È una Alma Shalabayeva sorridente quella sbarcata all’aeroporto di Fiumicino questa mattina, poco dopo mezzogiorno. Aggrappata alla sua mano c'è la figlia di 6 anni. Hanno viaggiato insieme, su un volo di linea della Lufthansa proveniente da Francoforte: "Sono contentissima, grazie a tutti", ha detto la moglie del dissidente kazako Mukhtar Ablyazov.
Strettissime le misure di sicurezza messe in atto all’aeroporto romano Leonardo da Vinci. Alma Shalabayeva e la piccola Alua sono state accolte direttamente all’uscita dall’aereo da funzionari della polizia di frontiera aerea (Polaria), che le hanno accompagnate prima al ritiro dei bagagli e poi negli uffici per il disbrigo delle pratiche burocratiche relative al passaporto.
Sorridente, la moglie del dissidente kazako indossava un cappotto nero lungo fino alle caviglie, mentre Alua, i capelli raccolti a coda di cavallo, aveva un gilet rosso e stivali in tinta. "Non era scontato l’esito favorevole della vicenda: in questi mesi abbiamo temuto per la sua sorte e quella della figlioletta", ha sottolineato l’avvocato Anna D’Alessandro, uno dei legali di Alma Shalabayeva.
Ad attendere la madre all'aeroporto c'erano anche Madina e Madiyar, gli altri due figli avuti con Ablyazov.
Lo scorso 31 maggio Alma Shalabayeva era stata espulsa in patria insieme alla figlia su pressioni del governo di Astana. Almeno per ora, non sarà sentita dai magistrati della procura di Roma. L’avvocato Riccardo Olivo, in partenza a sua volta per un viaggio in India, ritiene che un eventuale interrogatorio dell'assistita sia "assolutamente prematuro".
In una breve conferenza stampa, la Shalabayeva ha ringraziato il ministro degli Esteri, Emma Bonino, "una persona coraggiosa che mi ha aiutato".
Del suo futuro non ha ancora deciso: "Per ora - ha detto - sono in Italia e la mia felicità riguarda il fatto di essere riuscita a riunirmi alla mia famiglia".Se non è certo che la Shalabayeva rimarrà nel nostro Paese, da cui potrebbe ripartire in pochi giorni, sicuro è invece il desiderio di rivedere il marito, il dissidente Ablyazov: "Mi manca molto".
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