Si torna a parlare di Mes, una "mina" per ogni governo. Nato per fornire aiuto economico ai Paesi europei alle prese con la crisi finanziaria, il Meccanismo Europeo di Stabilità porta in dote 37 miliardi di euro per la sanità. Già nel corso del Conte II non mancarono le tensioni, con i giallorossi che decisero di accantonare lo strumento per puntare sul Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Ora l'opposizione è pronta a dare battaglia al governo Meloni: è già iniziato il pressing per usufruire del fondo - già sponsorizzato da Bruxelles subito dopo le elezioni - con il Terzo polo in prima linea, seguito dal Partito Democratico.
Forcing dell'opposizione sul Mes
Come riporta il Corriere della Sera, nel corso dell'incontro con il premier Meloni, Calenda ha chiesto delucidazioni sulle intenzioni del governo sul Mes. Ma non solo: Azione e Italia Viva hanno presentato una mozione alla Camera dei deputati che impegna l'esecutivo a "presentare nel prossimo Consiglio dei ministri utile, e comunque entro fine anno, il disegno di legge di ratifica della riforma del Trattato istitutivo del Mes sottoscritta ad inizio 2021, dando finalmente seguito ad un impegno assunto in sede internazionale quasi due anni fa, evitando così possibili contenziosi politici con gli altri Paesi".
E ancora, il monito di Renzi nella sua enews: "All'Italia servono i denari del Mes che l'Europa ci permette di avere a condizioni più favorevoli. E il Mes serve soprattutto per la nostra sanità pubblica, per le liste d'attesa, per i nostri ospedali e i nostri ambulatori. Meloni dice No al Mes per motivi ideologici e perché loro si sentono i patrioti contro l'Europa. Ma chi è veramente il patriota? Chi fa veramente l'interesse degli italiani in questa vicenda: chi vuole più soldi per la sanità o chi li rifiuta per scelta ideologica?". In seconda battuta anche il Partito Democratico ha lanciato segnali al governo. "Proceda senza altri ritardi alla ratifica", il monito della dem Giovanna Iacono.
La posizione del governo
Il governo Meloni al momento non si sbilancia, ma la forte opposizione del centrodestra è cosa nota. Il ministro dell'Economia Giorgetti ha spiegato che per decidere attende la sentenza della Corte costituzionale tedesca. Roma e Berlino, infatti, sono gli unici Paesi che non hanno ratificato la riforma. Ma non solo.
In via meno ufficiale la posizione del leghista è tranchant: il Mes è uno strumento "obsoleto", che si presta al sospetto di rappresentare uno strumento da"utilizzare per isolare e ricattare l'Italia". In passato non sono mancate le stroncature da parte di chi oggi governa. Dalle stilettate di Salvini al parere perentorio di Meloni, che definì il Meccanismo "il fondo ammazza Stati".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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