La "sindrome da spread" che ci fa ammalare di più

I medici: "Le difficoltà economiche fanno aumentare emicranie e gastriti". Patologie in aumento

Mal di testa
Mal di testa

«Quando c'è l'amore c'è tutto...».
«No, chell'è a' salute!».
La giusta precisazione di Massimo Troisi in «Ricomincio da tre» torna oggi, in tempi di crisi economica, quantomai attuale. C'è ora chi ha stilato il perfetto quadro clinico del malato affetto dalla sindrome di spread congenito, giungendo alla seguente diagnosi: la vittima da spendig review è soggetto a «congestione cronica dell'intestino e della vescica» (colpa dei cibi scaduti comprati al discount per risparmiare? ndr), «sofferenze muscolari» (colpa dell'aumento della benzina? ndr), «emicranie» (colpa delle rate del mutuo? ndr) e «senso diffuso di spossatezza» (colpa delle bollette di luce, telefono, gas...? ndr).
«Stress continuativo, impegni gravosi, ansia e senso di insicurezza (insomma, proprio quello che stiamo soffrendo un po' tutti a causa della crisi economica) determinano un malfunzionamento dei sistemi naturali di inibizione del dolore - spiega il mensile Ok Salute nel numero di settembre -. Il paziente che accusa questi sintomi, quasi sempre non riconducibili a una diagnosi specifica, arriva a temere la catastrofe del proprio corpo allo stesso modo in cui si teme quella del sistema».
Dopo accurata anamnesi socio-sanitaria, gli specialisti non mancano di stilare regolare referto medico: «È bene riconoscere tempestivamente questi sintomi e parlarne subito al proprio medico: a lungo termine, infatti, lo stress continuativo potrebbe portare a ulcere dello stomaco, coliti, cistiti e fibromialgia, un dolore cronico che colpisce diversi distretti muscolari». Qui c'è poco da scherzare: «L'Italia è ai primi posti in Europa per incidenza di pazienti che lamentano dolori: circa uno su quattro, quota inferiore solo alla Norvegia. E la sofferenza non è un'esclusiva delle persone anziane; il paziente tipo, infatti, è una donna tra i 25 e i 30 anni».
Va detto che già in luglio un'alta indagine condotta da AstraRicerche era giunta alle stesse conclusoni: «Dalle 1.022 interviste online su un campione rappresentativo di circa 46,4 milioni di connazionali tra 14 e i 74 anni – raccontava Enrico Finzi, sociologo e presidente di AstraRicerche – è emerso che il 75% della popolazione (con una decisa predominanza femminile) si sente assai preoccupata e in ansia per la congiuntura economica negativa. E se questa non è una notizia sorprendente in sé, lo è invece il fatto che il 24% degli abitanti del nostro Paese denuncia un aumento dei disturbi alla pancia proprio a causa della crisi economica».


Il problema più diffuso è un fastidioso senso di gonfiore, con il 78,4% del campione (pari a 9,9 milioni di italiani, con prevalenza tra le donne e i 25-34enni) che dichiara di provarlo da «qualche volta» a «sempre/spesso», seguito a ruota dai disturbi legati alla presenza di gas e flatulenza (76%). In attesa che la crisi passi, sarà meglio cambiare aria...

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