La sinistra eversiva ha scelto: "Votate Cinque stelle"

Il grillini amici dei brigatisti. I Carc escono allo scoperto: "È l'unico modo per sviluppare la ribellione"

La sinistra eversiva ha scelto: "Votate Cinque stelle"

Milano Gli extraparlamentari di sinistra votano Grillo. Ora è ufficiale. Il «sigillo» arriva dai Carc, acronimo dei «Comitati di appoggio alla resistenza per il comunismo». Un partito di ispirazione marxista-leninista-maoista che compare in alcune delle inchieste degli ultimi anni sull'eversione rossa. Un movimento che ha un curriculum da vera forza «rivoluzionaria»: ha sempre solidarizzato con i violenti derubricando il fenomeno, ancora una volta, nella categoria dei «compagni che sbagliano». Non solo: esponenti del partito sono stati coinvolti – e poi assolti - in alcuni filoni delle inchieste sulle Nuove Brigate Rosse per gli omicidi D'Antona e Biagi. «Erano cervelli al servizio di coloro che proletarizzano i lavoratori. Non li possiamo piangere», commentò così Luigi Sito nel 2003, componente della segreteria nazionale dei Carc, l'uccisione dei due giuslavoristi. Non basta? Giuseppe Maj, fondatore del gruppo, è un intellettuale rosso che ha sempre bazzicato le frange dell'estremismo di sinistra: dai centri sociali fino agli ambienti vicini all'eversione internazionale. Ora i compagni si sono innamorati dell'ex comico genovese e del suo programma.
L'endorsement è stato pubblicato sul sito del partito mercoledì scorso: «Elezioni politiche e regionali: votiamo e chiamiamo a votare Movimento 5 Stelle». Un lungo e verboso documento – scritto in pieno stile anni Settanta e farcito di citazioni di Lenin - articola la decisione di votare per i pentastellati. E le motivazioni non lasciano margine a interpretazioni: il taxi più comodo per raggiungere il comunismo – secondo i Carc – è proprio il movimento creato dal duplex Grillo-Casaleggio.
Ci sono dei limiti nel grillismo, notano i compagni, ma «l'unico voto utile è quello che serve a sviluppare la mobilitazione e la ribellione, l'organizzazione e il coordinamento, il protagonismo popolare e a costruire la nuova governabilità delle masse popolari organizzate». Insomma il M5S sarebbe lo scivolo ideale per la ribellione popolare, l'antipasto di nuove rivolte: «Il loro successo – prosegue il comunicato – avrà ripercussioni positive sulle mobilitazioni delle masse in tutto il paese». Gli scenari «positivi», per il Carc, sarebbero scioperi, manifestazioni e magari pure gli scontri di piazza.
Oltre alle finalità sfaciste, a unire i Carc e i grillini, c'è la pesca nello stesso stagno della militanza estrema e la condivisione di molte battaglie: prima tra tutte quella contro l'Alta velocità. «Grillo e il M5S la loro campagna elettorale l'hanno fatta nelle piazze e nelle piazze hanno preso la parola operai e lavoratori in lotta, studenti, attivisti dei movimenti democratici e progressisti, antifascisti, ambientalisti, esponenti dei comitati di cittadinanza attiva e No Tav».

Un sodalizio che, stando al documento, non si limita a una dichiarazione di voto: «In questi mesi, ovunque il nostro Partito ha avviato un confronto e un rapporto di collaborazione con il M5S». La falce e il martello ha incrociato le cinque stelle.

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