Sinistra nel caos: vuole solo aumentare le tasse

In un Paese normale il condono è inimmaginabile. Ma nel nostro si impone: serve a salvare il salvabile

Pier Luigi Bersani e Matteo Renzi
Pier Luigi Bersani e Matteo Renzi

Per attaccare Silvio Berlusconi non c'è bisogno di inventare. L'uomo non è infallibile, quindi ha la sua bella collezione di errori e basta sceglierne uno per dargli contro con un minimo di efficacia. Nei giorni scorsi, invece, i suoi detrattori, nella foga polemica motivata da esigenze elettorali, hanno detto che la caduta della Borsa e il rialzo dello spread sono stati provocati da lui. Perché? Il Cavaliere, in una conferenza stampa a Milano, aveva detto di voler togliere l'Imu sulla prima casa e restituire la somma pagata dai cittadini nel 2012.
Lunedì, poi, durante il programma televisivo L'aria che tira condotto da Myrta Merlino su La7, aveva aggiunto, rispondendo a una signora del pubblico presente in studio, di essere favorevole a un condono tombale allo scopo di tagliare le unghie a Equitalia che sta uccidendo tante imprese a gestione familiare. In coincidenza di queste (definite sbrigativamente) sparate, le quotazioni borsistiche hanno subìto uno scossone e hanno perso terreno.
La ghiotta occasione è stata colta al volo dagli avversari - la rimonta del Pdl nei sondaggi li terrorizza - per ricominciare a suonare la solita vecchia musica: ogni volta che l'ex presidente del Consiglio apre bocca fa crollare i mercati finanziari, gettando discredito sull'Italia a livello internazionale. Come dire: cari italiani, non fatevi incantare dall'ex premier, non vi venga neanche in mente di votarlo perché la sua presenza al governo sarebbe una calamità per la patria.
Che certi discorsi siano improntati a pura bischeraggine è noto da tempo, ma adesso esiste una prova clamorosa. Infatti, Piazza Affari lunedì è arretrata di vari punti perché i titoli bancari, funestati dallo scandalo del Monte dei Paschi di Siena, sono cascati, rendendo negativo l'indice. Non è una nostra interpretazione libera, ma una semplice osservazione alla portata di tutti coloro che sappiano leggere i listini.
Quanto allo spread, è risaputa la sua tendenza a fluttuare indipendentemente dal dibattito politico nazionale. Tant'è vero che ieri, cioè 24 ore dopo il gratuito allarme lanciato dagli antiberlusconiani, sia la Borsa sia lo spread sono tornati su posizioni standard; e le cosiddette sparate del Cavaliere hanno sortito l'effetto di ridurre ulteriormente il distacco tra Pdl e Pd. Un segnale preoccupante per la sinistra, incapace di concepire una soluzione diversa dall'inasprimento fiscale, e incoraggiante per il centrodestra, le cui speranze di raggiungere e superare i progressisti ormai non sono più campate in aria.
I quali progressisti si sforzano di dissimulare la paura di essere sorpassati, assumendo atteggiamenti spocchiosi nei confronti di Berlusconi, convinti che liquidare le sue iniziative come velleitarie (autentiche favole, balle, dice qualcuno), sia il modo migliore per far sì che gli elettori gli voltino le spalle. In realtà al tema tasse gli elettori sono sensibili e dovendo scegliere fra chi promette di contenerle e chi viceversa pare intenzionato a fare il contrario, ovvio, si buttano sulla prima opzione.
Anche perché è falso sostenere che il Cavaliere voglia abolire l'Imu completamente: ha precisato che non si pagherà l'imposta solo sulla prima casa. D'altronde sono parecchie, quasi tutte, le famiglie che hanno acquistato un alloggio indebitandosi con la banca ossia accendendo mutui per i quali sborsano rate mensili talmente pesanti da decurtare lo stipendio ai limiti della sopravvivenza.
C'è poi un dramma che la sinistra trascura colpevolmente: non sono rari i casi in cui chi è rimasto disoccupato non è più in condizione di saldare le rate del mutuo, cosicché rischia di essere privato dell'appartamento, poiché l'istituto di credito, vantando l'ipoteca, glielo soffia. Ebbene, il fisco di Monti non sente ragione: anche gli sfigati sono schiavi dell'Imu. Un'ingiustizia, una crudeltà che il Pd tollera mentre il Pdl si è impegnato a eliminarla. Fatale che una massa di voti, magari destinati altrove, piovano in tasca a Berlusconi. Meglio la prospettiva di un beneficio che la certezza di una fregatura.
Sulla questione del condono, facile dire: è una schifezza. Lo è. Ma sempre meno di ciò che lo rende indispensabile. Equitalia ha massacrato i piccoli imprenditori (artigiani, commercianti, industrialini) ai quali le banche negano credito, i clienti non onorano le fatture, lo Stato non rimborsa l'Iva ma chiede tasse insostenibili. Risultato: la spina dorsale dell'economia italiana rischia di spezzarsi con conseguenze nefaste, di cui si avvertono già i segnali. O condono o morte. La stessa morte toccata a migliaia di imprenditorelli, costretti a chiudere, senza avvenire.
In un Paese normale il condono è inimmaginabile. Ma nel nostro si impone: serve a salvare il salvabile. Altrimenti l'Italia sarà presto un immenso cimitero. Berlusconi l'ha capito perché capisce la gente. La sinistra non è più sinistra, non è più niente. Tant'è che si è data come socio Monti, il ciambellano delle banche e degli speculatori; nel suo programma hanno la priorità i diritti dei gay e la cittadinanza ai figli degli immigrati. Nulla da eccepire: sono problemi seri, da risolvere.

Ma vi sembra intelligente, in questo momento di sciagure, di precipizi e di catastrofi considerarli priorità? Ma che razza di sinistra è? E poi si stupisce che il popolo preferisca Berlusconi e Beppe Grillo. Svegliatevi, compagni, ripassate i vostri sacri testi o almeno imparate dal Cavaliere.

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