Sinistra piglia tutto

“Ci vuole coraggio e faccia… tosta” parola di Daniele Capezzone

Sinistra piglia tutto
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Cosa accade tra le stanze damascate dei palazzi della politica? Cosa si sussurrano i deputati tra un caffè e l'altro? A Roma non ci sono segreti, soprattutto a La Buvette. Un podcast settimanale per raccontare tutti i retroscena della politica. Gli accordi, i tradimenti e le giravolte dei leader fino ai più piccoli dei parlamentari pronti a tutto pur di non perdere il privilegio, la poltrona. Il potere. Ognuno gioca la propria partita, ma non tutti riescono a vincerla. A salvarsi saranno davvero in pochi, soprattutto dopo il taglio delle poltrone. Il gioco preferito? Fare fuori "l'altro". Il parlamento è il nuovo Squid Game.

È da settimane che (a sinistra) va avanti sempre la stessa polemica, quella sulle nomine. Tutti puntano il dito contro il Presidente del Consiglio colpevole, a loro dire, di “sistemare” gli “amici”. Una pratica che, dalle parti di Via del Nazareno, conoscono molto bene. Per anni hanno applicato (giustamente) la regola dello spoils system. Il meccanismo per cui i maggiori dirigenti della Pubblica amministrazione cambiano con l’arrivo di un nuovo esecutivo. A stabilirlo è la legge Bassanini, norma per la quale gli incarichi di funzione dirigenziale, come i vertici dei ministeri o delle agenzie, cessano novanta giorni dopo il voto di fiducia del governo. Le polemiche però non sono mancate, con l’opposizione che protesta per le scelte dal governo.

Eppure, chi protesta, oggi qualche mese fa, a Camere sciolte, prima di chiudere gli scatoloni, ha deciso di sistemare un bel po' di persone. 82 per l’esattezza come ha raccontato il quotidiano La Verità. Noi ne abbiamo parlato con Daniele Capezzone, autorevole firma.

- ASCOLTA L’INTERVISTA A DANIELE CAPEZZONE -

Ed ecco l’elenco completo dei “piazzati”, tenetevi forte. Dario Franceschini ne ha sistemati 18, Andrea Orlando 16 come anche il suo collega Roberto Speranza, Luigi Di Maio, l’ex grillino da sempre a favore del merito ne ha sistemati ben 11, il pidino Lorenzo Guerini ha sfornato ben 6 nomine, Roberto Cingolani per essere un tecnico ne ha piazzati 4, Luciana Lamorgese 3 come anche la sua collega Marta Cartabia che ha fatto solo 3 nomine, Patrizio Bianchi ha pensato di non eccedere, 1 nomina come anche Elena Bonetti che si è fermata ad 1 nomina e, infine, 3 nomine tra il ministero dell’Economia e il ministero dell’Università e della ricerca.

Indovinate chi ha piazzato più “amici”? Beh, Dario Franceschini, seguito da Andrea Orlando e Roberto Speranza: tre uomini del Pd e Articolo Uno che hanno piazzato ben 50 persone. E ancora hanno il coraggio di lamentarsi di Giorgia Meloni? Io, fossi in loro, starei in silenzio. È una questione di opportunità.

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