"Soldi buttati". La solita Cei contro l'accordo Italia-Albania sui migranti

Monsignor Perego, presidente della fondazione Migrantes, torna all'attacco dopo l'ok definitivo al protocollo Italia-Albania sui migranti. E lo fa con argomentazioni che ci saremmo aspettati da un esponente di sinistra. La replica di Tajani

"Soldi buttati". La solita Cei contro l'accordo Italia-Albania sui migranti
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L'approvazione definitiva del protocollo Italia-Albania sui migranti è stata accompagnata dalla solita ostilità progressista. Nulla di nuovo. Se ormai le critiche precostituite provenienti da sinistra non sono più una notizia, oggi a colpire sono state piuttosto le posizioni assunte dalla Cei per voce di monsignor Gian Carlo Perego. Attraverso un comunicato, l'arcivescovo si è infatti scagliato senza mezze misure contro il provvedimento governativo. E lo ha fatto con toni inusuali per un prelato, per quanto espliciti.

"Oggi il Senato ha approvato l’accordo Albania-Italia per il trattenimento di migranti che la Guardia costiera salverà in mare. Seicentosettantantatre milioni di euro in dieci anni in fumo per l’incapacità di costruire un sistema di accoglienza diffusa del nostro Paese, al 16° posto in Europa nell'accoglienza dei richiedenti asilo rispetto al numero degli abitanti. Seicentosettantatre milioni di euro che potevano rigenerare non solo la vita di molte persone - 3.000 - ma la vita anche delle nostre comunità. Seicentosettantatre milioni di euro che avrebbero significato posti di lavoro e un indotto economico", ha affermato l'arcivescovo Perego, non nuovo a prese di posizioni sui temi legati proprio all'accoglienza.

Presidente Cemi e Migrantes della Cei, il monsignore ha quindi proseguito con le rimostranze, parlando di "seicentosettantatre milioni di euro veramente 'buttati in mare' per l'incapacità di governare un fenomeno – quello delle migrazioni forzate - che si finge di bloccare, ma che cresce di anno in anno, anche per politiche economiche che non favoriscono – se non con le briciole – lo sviluppo dei Paesi al di là del Mediterraneo". Parole che, per quanto siano l'espressione di un legittimo pensiero, lasciano perplessi. Simili argomentazioni, infatti, ce le saremmo aspettate da qualche esponente della sinistra militante e non già da un rispettabile rappresentante della Conferenza Episcopale Italiana.

Nelle proprie dichiarazioni, Perego ha aggiunto: "Seicentosettantatre milioni spesi anche perché guardiamo maggiormente a vendere armi - le spese per gli armamenti sono aumentate del 3,7% rispetto all’anno precedente, raggiungendo i 2240 miliardi di dollari, il livello più alto mai registrato (Sipri) - e a finanziare conflitti - sono 56 gli Stati che nel 2022 si trovavano in situazioni di conflitto armato, 5 in più dell’anno precedente (Sipri-, piuttosto che a costruire pace". L'arcivescovo ha infine parlato di "spreco di risorse pubbliche" e ha sentenziato: "Un nuovo atto di non governo delle migrazioni, di non tutela degli ultimi della terra. Una nuova sconfitta della democrazia".

Con tutto il rispetto, ci risulta difficile comprendere in che senso la democrazia sarebbe stata sconfitta, visto che l'accordo Italia-Albania è l'esito della collaborazione tra due governi democraticamente eletti. Che poi esso non piaccia al monsignore, questo è un altro discorso. Peraltro, il suddetto protocollo già nelle scorse settimane aveva sucitato l'interesse di altri Paesi europei alle prese con la non facile gestione dell'accoglienza. Ma l'uscita dell'arcivescovo non è un fulmine a ciel sereno; già nei mesi scorsi il presidente della fondazione Migrantes aveva contestato il decreto migranti del Viminale, auspicandone espressamente l'abrogazione.

Ora, la sua bordata contro il protocollo con l'Albania ha spinto il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, a prendere posizione. "Non mi sembrano soldi buttati in mare, poi ognuno ha la sua opinione. Sono soldi che vengono ben spesi, per affrontare la questione migratoria con un Paese che è candidato a far parte dell'Unione Europea. Oggi c'era Blinken lì", ha commentato il capo della Farnesina a margine di un appuntamento elettorale a Pescara per la presentazione dei candidati di Forza Italia alle prossime elezioni regionali abruzzesi.

E alle critiche di Perego ha risposto e contrattaccato anche Fratelli d'Italia. "Ritengo che prima di criticare il Parlamento italiano per le leggi che legittimamente approva, dovrebbe piuttosto pensare a chiarire se risponde al vero, come si afferma in una inchiesta pubblicata da 'Panorama', che la Fondazione Migrantes da lui presieduta ha veramente versato 20 mila euro alla Mare Jonio, associazione guidata da Casarini, l'estimatore di Toni Negri ed indagato di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina.

E in caso la notizia sia vera, a chiarire da dove provengono e se i donatori fossero al corrente della destinazione dei fondi", ha dichiarato il senatore di Fratelli d'Italia, Alberto Balboni, intervenuto nella dichiarazione di voto sul ddl di ratifica del Protocollo tra il governo italiano e quello albanese.

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