Il sondaggio che condanna Calenda: da solo non arriva nemmeno al 5%

La rilevazione con il Terzo Polo spaccato è una batosta per Azione: vale solamente il 4,6%. Forza Italia ha un netto vantaggio sul partito di Calenda

Il sondaggio che condanna Calenda: da solo non arriva nemmeno al 5%

La rottura tra Azione e Italia Viva per il partito unico ha inevitabilmente un impatto sullo scenario della politica italiana. Fino alla scorsa settimana i sondaggi hanno analizzato la situazione tenendo in considerazione il Terzo Polo unito, mentre ieri nel corso del TgLa7 sono stati mostrati i numeri di Swg separando le due formazioni politiche. Il divorzio è una condanna politica per il partito di Carlo Calenda, che non arriva nemmeno al 5% e si ritrova lontano da Forza Italia che invece ha un vantaggio netto.

Il sondaggio dopo la rottura del Terzo Polo

La rilevazione mette in evidenza come il peso di Azione non sia affatto imponente. Il tanto decantato progetto di grande innovazione, che avrebbe dovuto attirare riformisti e moderati, può contare solamente su uno scarso gruzzolo di intenzioni di voto: in solitaria vale solamente il 4,6%. Non avendo riscontri recenti non è possibile effettuare un paragone per delineare una tendenza in seguito alla spaccatura del Terzo Polo, ma il dato parla chiaro: anche nei sondaggi il piano di Calenda viene bocciato.

In tal modo Azione scivola sotto Forza Italia, che invece mantiene una posizione di vantaggio: nonostante un lieve calo dello 0,2% rispetto alla scorsa settimana, il partito azzurro si attesta al 6,3% e riesce comunque a tenersi ben distante da chi avrebbe dovuto fare da calamita ai centristi. E che invece ora si trova a dover fare i conti con un divario (tutt'altro che indifferente) dell'1,7%, costretto a inseguire Forza Italia che da sempre Silvio Berlusconi ha descritto come il vero e unico partito di centro del nostro Paese.

Il piano fallimentare di Calenda

Va detto che il Terzo Polo non è mai decollato: personalismi e dispetti incrociati hanno fin da subito reso impervia la strada verso il partito unico. Litigi e ripicche hanno caratterizzato i rapporti tra Carlo Calenda e Matteo Renzi, specialmente negli ultimi giorni che alla fine hanno portato alla rottura definitiva. La sensazione era chiara: gli scontri prima o poi avrebbero fatto saltare per aria un progetto tra due personalità forti e spigolose. E così è stato.

Sono molte le cause che si nascondono dietro il fallimento del Terzo Polo, nato con l'intento di costituire il nuovo partito fantasmagorico del centro moderato per poi schiantarsi nel giro di pochi mesi. Il divorzio è solamente l'epilogo di una serie di batoste elettorali, visto che gli elettori puntualmente hanno punito l'asse Azione-Italia Viva. Lombardia, Lazio e Friuli Venezia Giulia, giusto per fare qualche esempio recente. È questo il prezzo che si paga tra giravolte e auto-convinzioni.

Nota del sondaggio:
a) Sondaggio realizzato da SWG S.p.a.;
b) Committente: La7 S.p.a.

;
c) Estensione territoriale: nazionale;
d) Campione di 1.200 soggetti maggiorenni (4.557 non rispondenti);
e) Interviste effettuate nel periodo 12-17 aprile 2023 con metodo cati-cami-cawi;
f) Il sondaggio è disponibile qui.

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