"Il sovranismo è una speranza". Valditara punge l'Annunziata (che si infuria)

Il ministro dell'Istruzione spiega il proprio modo di intendere la destra, poi graffia: "La sinistra non ha avuto a cuore l'interesse nazionale". Annunziata: "Questo è offensivo"

"Il sovranismo è una speranza". Valditara punge l'Annunziata (che si infuria)

"Che senso ha per lei avere un padre partigiano ed essere oggi in uno schieramento di destra?". Lucia Annunziata ha rivolto l'imparzialissima domanda al ministro dell'Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara, pensando forse di coglierlo una contraddizione. Spolier: non ci è riuscita. Durante l'odierna puntata di Mezz'ora in più, la giornalista Rai ha incalzato l'esponente di governo riferendosi anche a un dato biografico da lui stesso svelato recentemente: quello sul padre partigiano della Brigata Garibaldi. Valditara tuttavia non ha esitato a rispondere, negando un'antinomia tra le proprie posizioni e quelle del genitore.

Valditara e il padre partigiano

"Non c'è nessuna contrapposizione. La destra esiste negli Stati Uniti e in Gran Bretagna, che hanno combattuto il nazifascismo. Esiste in tutti i Paesi occidentali. La destra a cui penso è liberal-conservatrice, l'ho detto in più occasioni. E anche il riferimento al sovranismo - l'ho scritto nei miei libri - è in relazione alla sovranità popolare, ovvero all'art. 1 della Costituzione, all'essenza della democrazia", ha affermato il ministro dell'Istruzione. E ancora: "Mio padre partigiano, che ha combattuto per la libertà e la democrazia, non potrebbe che apprezzare il mio attaccamento all'articolo 1 della Costituzione". L'intellettuale leghista aveva citato il proprio genitore nei giorni scorsi, mettendo a tacere la sinistra che lo aveva criticato per una lettera agli studenti nella quale aveva condannato le nefandezze del comunismo.

Sovranismo, le parole di Valditara

Poi, sollecitato dalle considerazioni della conduttrice, Valditara si è soffermato anche sul concetto di sovranismo che tanto infastidisce i progressisti. Al riguardo, Lucia Annunziata aveva osservato: "Il problema è che il sovranismo è diventato una particolare interpretazione di primazia...". E il ministro: "Io condanno il nazionalismo. Invece Il sovranismo ritengo sia una speranza per la democrazia e deve essere interpretato come sovranità popolare", ha argomentato, spiegando che, ad esempio, "la Germania è il paese più sovranista in Europa, un Paese che in totale autonomia ha incrementato enormemente le spese militari e stanziato 200 miliardi di euro per le spese energetiche, senza confrontarsi con i partner comunitari e anzi creando frizioni".

Lo sfogo dell'Annunziata

"Il 'Germany First' credo che lo facciano anche governi a trazione socialdemocratica come quello tedesco", ha proseguito Valditara, osservando che in Italia siamo stati invece disabituati a mettere al centro l'interesse nazionale, pur in un contesto di Europa unita sui grandi temi. A quel punto, l'Annunziata è sbottata: "Le posso dire che quello che lei ha detto, per le persone che non vi votano, è una delle cose più irritanti che si sentono? Io non ho mai votato a destra, questo è noto, e per me è offensivo sentirmi dire che ho votato forze politiche che non hanno a cuore il Paese. Lei non capisce che questo è offensivo?". Serafica la replica del ministro: "Il mio giudizio è che i governi di centrosinistra non abbiano avuto a cuore l'interesse nazionale".

L'inutile polemica sulle date

Poco prima, durante la conversazione televisiva, la conduttrice aveva anche detto: "La questione di fare una riscrittura della Storia si sta ponendo. Questo governo sta cercando di introdurre una serie di elementi di riscrittura della Storia, può farlo senza dividere il Paese?". Il discorso era partito dalle polemiche sul Giorno della Libertà celebrato il 9 novembre scorso per ricordare la caduta del Muro di Berlino. Sull'argomento, Valitara ha spiegato: "Credo che un ministro abbia anche il dovere, oltre che il diritto, di far discutere su alcune date nella storia della Repubblica. Credo che la polemica sia un po' retró.

Ci saranno anche altre date a breve, per la nostra storia italiana anche più significative, per esempio la Giornata in cui sono state proclamate le leggi razziali, credo sia importante discutere su quelle leggi infami. Discutere più in generale sul razzismo. Ma ci sono anche altre date come il 27 di gennaio e il 25 aprile".

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